Le terre, in realtà, sono sei.

POSTED ON 5 Nov 2010 IN Landmark, Landscape

Le terre, in realtà, sono sei.

Questa è la chiesa di San Pietro a Portovenere. E’ bellissima. Io penso che Portovenere sia un’appendice non trascurabile delle cinque terre. Ma quello che mi piace di questa foto è la partita di calcio improvvisata da alcuni bambini proprio sotto la splendida scalinata che porta alla chiesa. Incuranti dell’atmosfera, del luogo e della gente.

Portovenere è speciale. Soprattutto quando arrivi a San Pietro all’ora del tramonto e attraversi lo spiazzo e sali fino in cima alla terrazza e ti siedi sul muraglione esterno e davanti hai tutto il mare che puoi desiderare e il sole che entra veloce nel mare e non ti resta altro da fare che tornare da dove sei venuto. (Batchiara)

E’ primavera (ad Imperia)

POSTED ON 26 Gen 2009 IN Landscape

E' primavera (ad Imperia)

Un pomeriggio di inverno; si pensa al freddo, alla neve, al ghiaccio, alla montagna. Qui è diverso. La meraviglia è sempre dietro l’angolo pronta a sorprenderti, e capita di camminare lungo il mare in una splendida giornata primaverile, con il sole che tramonta, i bambini che giocano sull’erba, cani e ‘conigli’ a passeggio. Non fa freddo, il panorama è splendido e riempie di serenità il cuore di chi riesce a godersi un po’ di pace. La temperatura esterna è di circa 14 (quattordici) gradi. E’ primavera. Anzi no, è inverno. Ma la differenza, ad Imperia, è davvero molto labile.

Trabant

POSTED ON 4 Lug 2008 IN Concert

Trabant - 01

Talvolta riesco ad essere profeta di me stesso. Qualche tempo fa parlai dei Trabant, rock band triestina. Prevedevo un eventuale servizio fotografico durante un futuro concerto ed eleggevo come canzone preferita Milky Way. Martedì sera ho avuto l’occasione di ascoltare i Trabant a Cuneo, al Nuvolari libera Tribù. Con ovvio servizio fotografico. L’impressione suscitata dal disco è giusta e reale: sono davvero bravi. Bravi e molto strani. Il cantante (Marcello se non erro) ha uno stile molto particolare: dietro l’apparenza da sfigato (sia nel modo di parlare, sia nel modo di vestire) si nasconde un vero animale da palco; inizia timido, poi si scatena, prende confidenza con il suono e con lo spazio intorno a se, risponde e dialoga con il pubblico. Mi sono piaciuti molto, uno stile che mi attira, davvero inglese, davvero rock. Una sola pecca: dal vivo non hanno suonato Milky Way, la mia preferita. Poco male, ho comprato il disco e l’ascolterò a ripetizione sul mio iPod.

Linea 77 in concerto

POSTED ON 2 Lug 2008 IN Concert

Linea 77 - 01

I Linea 77 sono un gruppo crossover di chiare tendenze Rap (parlando di musica) e sinistrorse (parlando di schieramento politico). Dal vivo sono estremamenti spettacolari: chitarra, basso, batteria e due cantanti straordinari, perfettamente sincronizzati che saltano e corrono sul palco senza sosta. L’effetto scenico è davvero importante, perfettamente adeguato al tipo di musica. Il vero problema è capire le parole: il volume degli strumenti è spesso superiore alla voce ed è quasi impossibile comprendere i testi. Fantasma è ancora la mia preferita. Il concerto è comunque adrenalinico, potente: sotto il palco i più scatenati si divertono (non tutti si divertono a dire il vero) a pogare; tanto che se non fai attenzione rischi di trovarti in mezzo alla bolgia. Gli spettatori non erano tanti e quindi sono riuscito a sistemarmi proprio sotto il palco in posizione quasi perfetta per scattare. Ho triturato oltre 200 foto in quasi due ore di spettacolo: tutte molto simili in realtà. Queste sono le mie preferite.

Linea 77 - 02Linea 77 - 03

Gianna Live

POSTED ON 9 Apr 2008 IN Concert

GiannAmerica

Giovedì scorso ho ammirato Gianna Nannini dal vivo; non è stata la prima volta, ma addirittura la decima. Emozionante come sempre. Gianna è un animale da palco e per chi conosce, come me, tutte le sue canzoni a memoria (dico tutte) è uno spettacolo unico. Ho scoperto che all’ultima tappa del Tour, a Milano domenica scorsa, sono intervenuti Lola Ponce e Fabri Fibra; quest’ultimo era previsto ma la splendida Lola proprio no. Ad averlo saputo prima avrei scelto con più cura dove e quando andare. Parliamo di foto adesso. Difficile davvero difficile scattare qualcosa di decente: luci assurde, mani sempre alzate, posizione defilata (ma comunque sotto il palco). Mi piacciono molto queste tre immagini, la prima diventerà un must per il sottoscritto. Anche perchè America è un pezzo straordinario, sempre.

GiannaVolaGiannaContro

Neuroticc.o.l Live

POSTED ON 20 Dic 2007 IN Concert

Neurotticc.o.l

Martedì sera, incuriosito, ho fotografato i Neuroticc.o.l, un gruppo rock, molto rock, molto metal, di Imperia. Pensavo di trovare l’ennesimo clone dei Metallica e invece il loro genere è davvero particolare. Ho subito avuto l’idea dei Rage Against the Machine e questa mia idea mi è stata confermata da Dario, cantante del gruppo: a lui piace molto il crossover, il freestyle; ed in effetti il suo modo di interpretare i pezzi mi ha ricordato molto quello di Zack de la Rocha frontman e voce dei RATM. Fra le oltre cento foto che ho scattato ho scelto questo primo piano del cantante: di questa immagine mi piacciono la grinta e la voglia di gridare dentro al microfono.

The Cooper Temple Clause

POSTED ON 12 Feb 2006 IN Concert

TCTC #01

Ieri sera, a Torino, ho assistito al concerto dei “The Cooper Temple Clause“. Non voglio dilungarmi troppo nel descrivere la serata, c’è chi farà la cronistoria. Voglio solo lasciare alcune piccole annotazioni. Mi è sembrato di essere in Inghilterra, in uno di quei locali che fanno la storia del rock. Lo Spazio 211 è veramente un posto straordinario per ascoltare musica dal vivo. I TCTC sono un ottimo gruppo anche se sinceramente faccio fatica a trovare un leader e, dal mio punto di vista, la mancanza di qualcuno di superiore agli altri è una mancanza, un appiattimento verso il basso. Non ho visto il genio, il fuoriclasse; ma forse mi sbaglio e nel breve tempo diventeranno icone del rock internazionale. Chissà. Sono arrivato a casa alle sei del mattino, con 5 filmati da pochi secondi e diverse foto ben riuscite. Mi sono divertito.

TCTC #02TCTC #03

I Cooper Temple Clause salgono sul palco con una lattina di birra moretti, le All Star ai piedi, camicia o maglietta, giacche in pelle: sono il tipico gruppo inglese dai piedi alla testa, sottolineando la testa per le pettinature da neo-beatles alternative (che se non ricordo male dalle parti di Candem Town sono molto regular).

La cosa più difficile è capire chi suoni cosa: tutti si alternano agli strumenti, tranne il batterista. Si divertono questi cinque ragazzi ed è un peccato non averli visti in sei, quando ancora avevano il bassista sosia di Paul McCartney con loro. Ben Gautrey (voce) ha una voce ispirata, delicata dove serve e roca e graffiante in tutto il resto. Sguardo basso o al cielo, volto un po’ incupito mentre canta, ricorda un po’ Kurt Cobain e tutti quelli che son venuti dopo per quella via. Altro componente che risalta è sicuramente Tom Bellamy (chitarre), truccato come un figlio dei Cure.

Il pubblico sembra imbarazzato e si scalda solo dopo qualche pezzo. Dispiace che sia poco numeroso, dispiace al pensiero che altrove siano considerati l’anello mancante tra Muse e Radiohead e qui sembrino un gruppo emergente (complice anche la disponibilità di fronte a richieste di foto e di autografi). Nei 70 minuti di concerto alternano track nuove a brani notissimi e molto apprezzati come Promises, Promises e Panzer Attack, che ha chiuso il tutto in maniera allegra e potente. Sono bravissimi, puliti, decisi, la voce non cede alla stanchezza neppure un istante, Tom sanguina l’impossibile mentre suona la sua chitarra e quando ci firma un autografo ha le dita disintegrate… lo strumento è un prolungamento del corpo, se senti la musica che emana si annulla tutto il resto.

Torneranno presto in Italia e li aspettiamo, dopo l’uscita del terzo album prevista per la primavera di quest’anno. (Chiara)

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