Cioccolata per fiction

POSTED ON 10 Gen 2021 IN Reportage     TAGS: urbex

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Fra le grandi stanze della Pettinatura Italiana si trova una zona apparentemente più recente, con macchinari in perfette condizioni (o quasi). Ho trovato su internet questa descrizione: “Siamo rimasti un po’ straniti, ma dopo un primo momento di smarrimento ci siamo accorti che si trattava di una finzione. Anche i cioccolatini erano finti. E perché mai cioccolatini in una fabbrica di filati? Dopo una breve ricerca abbiamo scoperto che in questi locali è stata girata la fiction dal titolo Luisa Spagnoli, una miniserie italiana dedicata alla vita della nota imprenditrice perugina interpretata da Luisa Ranieri. La produzione della ficton ha ricreato in modo fedele la stabilimento La Perugina degli anni ’20. Peccato che la cioccolata non fosse commestibile”.

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Pettinatura Italiana S.p.A.

POSTED ON 9 Gen 2021 IN Reportage     TAGS: urbex, industrial

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Il 9 gennaio 2001 è un giorno drammatico per il paese di Vigliano Biellese. Un terribile incendio sviluppatosi nel reparto cardatura della Pettinatura Italiana (chiamata affettuosamente Pettina dagli abitanti della zona) portò alla morte di 3 operai e al ferimento di altri 6. È la più grave tragedia sul lavoro mai avvenuta in una fabbrica tessile biellese. E’ un duro colpo dal quale, complice la crisi del settore, la Pettinatura Italiana non riesce più a sollevarsi: nel 2008 viene messa in liquidazione e infine il 30 marzo 2012 viene dichiarata fallita. La società venne fondata a Londra il 10 aprile 1905 come Società Anonima Pettinatura Italiana Limited da Carlo Trossi e soci inglesi, con sede legale a Bradford e stabilimento a Vigliano Biellese per la pettinatura conto terzi delle lane. Lo stabilimento di Vigliano era già attivo dal 1882 creato sempre da Trossi insieme a Agostino Agostinetti, che nel 1905 uscì dalla società. Durante la prima guerra mondiale, nel 1916, agli inglesi subentrò la famiglia Rivetti (Lanificio Rivetti) e la società trasferì definitivamente la sua sede in Italia.

Pettinatura Italiana significa per Vigliano anche “Villaggio Trossi e Rivetti”, costruito nel 1920, con le case per gli operai in stile bifamiliare, la chiesa di San Giuseppe Operaio, il convitto femminile, due lavatoi pubblici, forno, macello e il cine teatro Erios (Ermanno Rivetti Opere Sociali) con l’ Alpi (Associazione Lavoratori Pettinatura Italiana) centro di aggregazione e ricreazione.

Io credo che lo scopo più alto e importante della fotografia urbex sia quello di ricordare, di memorizzare, di impedire che la memoria venga dispersa. Molti sostengono che la mia sia una visione utopista, possibile, probabile, è quasi sempre così, una splendida utopia. Ma in alcuni casi è fondamentale tenere a mente il nostro passato per ragionare sul futuro. Il 9 gennaio 2001 si è consumata una tragedia per tante persone e non è giusto che venga dimenticata; come sempre si parla di recupero, il termine preferito dalla politica è polo culturale: studiando la storia e l’evoluzione di questi giganti destinati a morire è un qualcosa di molto comune, di già sentito. Gli anni passano, la memoria diventa labile, il tempo completa l’opera di chi permette l’abbandono nel nome del dio denaro (perché sempre di quello parliamo). La Pettina giace morente nel tessuto urbano di Vigliano Biellese, e dalle foto credo che si comprenda benissimo la situazione: oggi sono 20 anni dalla tragedia che ha cambiato per sempre la vita del paese. Non dimentichiamolo.

I locali della Pettinatura Italiana S.p.A. sono chiusi, l’accesso al sito produttivo è del tutto vietato e non deve essere nemmeno ipotizzato. Entrare negli stessi locali integra condotta illecita, ponendo -per converso- in grave pericolo eventuali agenti, essendo i locali del tutto insicuri e con presenza di plurime insidie pericolose.

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