Il Santuario di Rezzo

POSTED ON 2 Mar 2023 IN Reportage

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Avevo lasciato in sospeso il discorso sul Santuario di Rezzo, dedicato alla Madonna Bambina e a Nostra Signora del Santo Sepolcro. Mia nonna aveva una passione importante per questo luogo e lo ricordo soprattutto per le sue parole. Per arrivare al Santuario, che si trova sopra il paese, si percorre in macchina una piccola strada di campagna e quando si arriva davanti alla piazza antistante al porticato si rimane piacevolmente sorpresi dal colore bianco e dalla maestosità della costruzione. Una maestosità che non ci si aspetta e che sorprende. Il Santuario è da stato da poco ristrutturato grazie all’intervento del comune ed è semplicemente meraviglioso, un vero e proprio gioiello.

Voluto nel 1444 dai capi famiglia della comunità medievale come luogo di culto intitolato a Maria Bambina, il Santuario fu eretto nel corso del XV secolo da maestranze locali con probabili apporti provenzali e/o lombardi. Realizzato in stile romanico-gotico, fu consacrato nel 1492 dal Vescovo della Diocesi di Albenga. All’interno del Santuario della Madonna Bambina o della Natività di Maria di Rezzo si conserva un’intera parete di affreschi realizzata tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo da due artisti locali: un anonimo e Pietro Guido da Ranzo, conosciuto anche per altre importanti collaborazioni a Mendatica, Ranzo, Montegrazie.

L’interno è altrettanto bello e maestoso: sulla parete della navata di destra si possono ammirare due cicli di affreschi di stile tardo-gotico, mentre molto interessanti sono la cripta, con un notevole altare in legno, la statua del Maragliano e la bellissima scultura della Madonna col Bambino del grande artista genovese Filippo Parodi. Sono rimasto nel Santuario quasi un’ora, da solo, e ho sentito una sensazione di pace e calma che solitamente mi sfuggono. Purtroppo è poco pubblicizzato e fuori dalle grandi rotte turistiche della zona, ma merita davvero una visita anche solo per coglierne l’essenzialità e l’atmosfera. Il Santuario ha anche una particolarità quasi unica: è uno dei pochi esempi di luogo di culto non di proprietà della Curia. Venne costruito dagli antichi Rezzaschi che, resistendo alle ingerenze della Chiesa, decisero di lasciarne la proprietà al comune.

E’ passato un po’ di tempo dalla mia visita a Rezzo, ma voglio comunque ringraziare l’amico Giovanni Vianello –il RAS del Paese– che mi ha accolto a braccia aperte nonostante gli impegni famigliari (era l’ultimo dell’anno) e Barbara Saltarini che mi ha gentilmente permesso di visitare, totalmente in solitaria e con tutta calma, il Santuario. Grazie, grazie, grazie.

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