Anche quest’anno riesco a rispettare la tradizione del post natalizio. Ma è stata una faticaccia: la mancanza di idee e di voglia però non mi hanno fermato. Questo pomeriggio ho girato a zonzo per Beinette (prima) e per Cuneo (dopo) alla ricerca di spunti interessanti: mi aspettavo di trovare qualche Babbo Natale (sarebbe dovuto passare oggi), ma di signori vestiti di rosso nemmeno l’ombra e quindi mi sono dovuto accontentare di qualche dettaglio e al minimo sindacale possibile per ottenere la denominazione di foto street. E adesso mi rivolgo direttamente al Cristo e chiedo una piccola/grande cortesia: dato che sono circa 1700 anni che non ci dimentichiamo un tuo compleanno (la data è sbagliata, ma quello è piccolo particolare insignificante: è il pensiero che conta) potresti fare in modo che nel futuro prossimo la scia di sangue e morte che sta dilaniando il nostro pianeta possa un attimo placarsi? Amici importanti mi dicono che questa impresa rientra nelle tue immense capacità (del quale io non mi permetto assolutamente di dubitare)(giuro)(anche se sono più per l’arianesimo). D’altrocanto oggi è il Natale cattolico per circa il 15% della popolazione mondiale, giusto? E il mio più sincero augurio per un bellissimo e felice Natale.
Buon Natale, si sente augurare in ogni dove, da grandi e piccini. Naturalmente, l’augurio nella maggioranza dei casi è una pura coazione a ripetere. Ma coloro che pensano a quello che dicono, credono di commemorare con i loro auguri la nascita di Gesù. E la maggioranza degli auguri non sa, o ha dimenticato, che la scelta del 25 dicembre come giorno del Natale cristiano è mutuata dalla festa del Sol Invictus, “Sole Invitto”, il Dio Sole (El Gabal) che l’imperatore Eliogabalo importò nel 218 a Roma dalla Siria. […] (Piergiorgio Odifreddi)