Via di corsa. Bada Bùm. Piove, trippele trippi plic pluc, il vento è fortissimo. Ma nel cielo c’è un doppio arcobaleno e l’atmosfera è stupenda. Rulba rulba rulba. Uf uf uf. Posiziono la macchina.foto, scelgo la composizione, effeundici, eccessivo, ma la pioggia ed il vento non mi danno il tempo di riflettere. Mi sento un giovane Piripù Bibi da quando nella nostra vita (grazie ad Alice) sono entrate le storie di Emanuela Bussolati. Tararì Tararera mi sorprendo a parlare in lingua Piripù e per me l’arcobaleno è diventato giocoforza il Titiritrillo. E’ sempre magico e bellissimo sorprendersi dopo un temporale: ‘oooooooooohhhhhhhhhhh! Un titiritrillo!
Un’altra storia in lingua Piripù per il puro piacere di raccontare storie ai Piripù Bibi. Le avventure del piccolo Piripù Bibi sono narrate in una lingua inventata: un’allegra sequenza di suoni che invitano il lettore adulto a giocare con le intonazioni della voce, le espressioni del viso e del corpo… e creare così una giocosa complicità che rende unico ogni legame. E questa la magia di narrare oltre le parole.
Bellissima fotografia con una luce straordinaria! Mi commuove l’idea che una visione simile e il Titiritrillo rimangano associati! Grazie davvero!
->Emanuela: grazie per il commento. Il titiritrillo è sempre qualcosa di magico, accende la fantasia. Non dimentichiamolo mai. ;-)