Per il terzo anno (non consecutivo) ho avuto l’onore e l’onere di fotografare il MonteCarlo Film Festival giunto ormai alla maggiore età. Come sempre si è trattato di una maratona fotografica unita a una gara contro il tempo, sempre di corsa alla ricerca dello scatto giusto. Il rischio di sbagliare è decisamente alto, lo stress a livelli importanti, ma sono riuscito a sbagliare poco (ripeto poco) e anche a divertirmi; un po’ meno quando ho perso smartphone e documenti e sono dovuto andare di notte a bussare al Grimaldi Forum per farmi aprire (ma tutto è bene quel che finisce bene). Ho scattato durante le conferenze in sala stampa, sul red carpet, in teatro durante il Galà di premiazione e anche alla gran cerimonia finale in compagnia dello staff di Nero Champagne (ma questa è un’altra storia). Come sempre ci sarebbero tante storie da raccontare (all’incirca lo stesso numero dei caffè che ho bevuto)(tranquilli, erano gratis), ma devo ammettere che la terza volta all’MCFF è stata in parte triste e particolarmente vuota: trovarmi da solo con Rosanna nelle stanze e nei corridoi del Fairmont mi ha fatto giocoforza pensare a Rick e un po’ di malinconia è arrivata. Tanta malinconia. Durante il viaggio di ritorno (di notte, nelle strade deserte del coprifuoco) mi sono tornate in mente le storie e i momenti divertenti delle precedenti edizioni e non sono riuscito a trattenere le lacrime. Non credo si possano dedicare delle foto, ma per questa volta farò uno sgarbo alla consuetudine: le ho scattate in tua compagnia e, Riccardo, queste sono per te. :-(