Ci sono esplorazioni che rimangono nel limbo, perché sono talmente delicate e personali che forse è meglio tenerle nascoste. E la Villa della Pianista fa proprio parte di questo mondo un po’ introspettivo che diventa quasi greve e fastidioso; e si arriva al punto che sembra di violare la vita altrui, nonostante l’idea tangibile di abbandono. Queste immagini appartengono al 2020 e ho voluto preservarle il più possibile, ma credo che ormai il dado sia tratto, e le mie personali sensazioni sono state spazzate via dal tempo e dalle foto. In questi scatti c’è la storia di una vita vissuta intensamente, una vita divisa fra arte, musica e viaggi: una vita che purtroppo romanticamente non c’è più, ma che rimane importante nei ricordi, negli oggetti, nelle foto. Non sono al corrente se esista una voce che possa raccontare la storia, sono sicuro però questi oggetti siano una memoria delicata e narrante. E sarebbe meraviglioso potesse rimanere così, intatta e sfarzosa, come un quadro tridimensionale del passato.
Essere un pianista e un musicista, non è una professione. È una filosofia, una concezione di vita che non può basarsi ne sulle buone intenzioni, ne sul talento naturale. Bisogna avere prima di tutto uno spirito di sacrificio inimmaginabile.
– Arturo Benedetti Michelangeli
…ora, il passaggio degli Unni…
Sono una scenografa sto cercando la casa del pianista per un film di Sara Fgaier dal titolo “sulla terra leggeri” prodotto dalla casa di produzione Avventurosa se può aiutarmi in qualche modo…..
speranzosa la saluto
Emita Frigato
->Emita: Buongiorno Emita, mi dispiace non poterla aiutare, ma purtroppo della Villa della Pianista non è rimasto molto. Hanno distrutto tutto e portato via le cose di valore. Peccato.
Grazie mille Samuele spero si possa collaborare in futuro.