La vetreria di Vernante, piccolo paese alle porte di Limone Piemonte, è chiusa dal 1978. Sono passati oltre 40 anni dall’ultimo giorno di lavoro di una delle realtà più importanti della zona: nel periodo di massimo sviluppo la produzione era a ciclo continuo, 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno. Qui venivano prodotte fino a 80 tonnellate di vetro al giorno e lavoravano 200 operai. La fabbrica era stata fondata alla fine degli anni ’40 da un gruppo di vetrai e imprenditori della zona che avevano scelto Vernante per la vicinanza alle cave di silice e per l’abbondanza di acqua. La struttura dopo il periodo iniziale aveva iniziato ad espandersi sino ad arrivare all’attuale superficie di 30000 metri quadrati: all’interno la parte importante era dedicata alla produzione del vetro con due forni su due piani e un enorme magazzino per lo stoccaggio delle lastre. C’era anche spazio per un laboratorio di chimica, per la falegnameria interna adibita alla costruzione degli imballaggi e, ovviamente, per gli uffici amministrativi e commerciali. Nel 1974 l’azienda venne ceduta alla PPG (Pittsburg Plate Glass) che possedeva anche uno stabilimento a Salerno. Il gruppo prese il nome di Vernante Pennitalia. L’interesse degli Americani era però soprattutto rivolto alla sede di Cuneo che era stata aperta qualche anno prima: a Vernante la tecnologia era ormai superata e non era possibile modernizzare la produzione. I forni vennero spenti uno dopo l’altro, gli operai pre-pensionati oppure trasferiti e nel febbraio del 1978 la produzione venne chiusa. Nel 2012 il comune ha rimosso l’amianto dai tetti della fabbrica, oggi la Vetreria è uno scheletro che cede giorno dopo giorno il suo spazio alla natura.