contatore gratis
Ex Cottolengo di M.
POSTED ON 10 Apr 2020 IN Reportage

Ex Cottolengo #28

Il Cottolengo di M. (per questa volta non rivelerò la posizione) è stato inaugurato nel 1902. Era un sogno, il sogno dell’allora vescovo Giovanni Battista Ressia: si iniziò a costruirlo nel 1899 e, grazie all’operosità di volontari e maestranze, iniziò la sua storia il 18 novembre 1902. Una storia importante di aiuto e carità, opera nel quale la piccola casa della Divina Provvidenza di M. si è sempre distinta, attraverso un secolo, due guerre e tanta misericordia, sino al 30 giugno 2010 giorno in cui, con uno scarno comunicato, veniva notificata la cessazione dell’attività che comunque da tempo si era decisamente ridotta. Sono passati quasi 10 anni da allora e il Cottolengo è ancorà lì, nonostante le mille voci di cessione, e giace in stato di abbandono. L’interno della struttura è enorme e in ottimo stato di conservazione, non sembra siano passati 2 lustri: la cappella è ancora perfetta, le stanze sono vuote e spoglie, i corridoi silenziosi. Nel parco gli animali selvatici hanno preso il sopravvento e si godono l’assenza dell’uomo. Sono trascorsi 118 anni, ma la piccola casa della Divina Provvidenza è ancora e sempre un’oasi di pace e tranquillità.

Ex Cottolengo #01Ex Cottolengo #35

Ex Cottolengo #02Ex Cottolengo #30Ex Cottolengo #36

Ex Cottolengo #03Ex Cottolengo #10Ex Cottolengo #15Ex Cottolengo #22

Caritas Christi urget nos!
– San Paolo, 2Cor 5,14

Ex Cottolengo #24Ex Cottolengo #25

Ex Cottolengo #34Ex Cottolengo #33Ex Cottolengo #32

Ex Cottolengo #11Ex Cottolengo #12Ex Cottolengo #13Ex Cottolengo #05

Ex Cottolengo #16Ex Cottolengo #18Ex Cottolengo #39

Ex Cottolengo #31Ex Cottolengo #41

La Piccola casa della Divina Provvidenza, conosciuta anche con il nome di Cottolengo dal nome del suo fondatore san Giuseppe Benedetto Cottolengo, è un istituto di carità con sede principale nel quartiere Aurora a Torino. L’istituto si occupa di assistenza alle persone con disabilità fisiche e mentali, agli anziani, agli ammalati in genere, ai minori orfani o comunque senza famiglia, ai tossicodipendenti, ai poveri senza fissa dimora e agli extracomunitari. In Italia le case di assistenza sono 35, con circa 1.700 assistiti. Nella casa madre di Torino gli assistiti sono 420. Accanto alle strutture per disabili opera l’ospedale, che dispone di 203 posti letto. Tra suore operative e anziane a riposo vivono inoltre nella casa madre oltre 600 religiose. Nell’istituto operano 1.200 volontari dell’Associazione volontariato cottolenghino, che accoglie, in totale, circa 2000 persone. A titolo di curiosità viene riportato che nel dialetto piemontese (particolarmente nel torinese) esiste il detto “essere coto” (pron. “cutu”) o addirittura “essere cottolengo” col significato dispregiativo di essere “stupido” o “matto”.

Ex Cottolengo #06Ex Cottolengo #07

Ex Cottolengo #04Ex Cottolengo #17Ex Cottolengo #38

Ex Cottolengo #40Ex Cottolengo #44

Ex Cottolengo #26Ex Cottolengo #27Ex Cottolengo #21

Ex Cottolengo #08Ex Cottolengo #14Ex Cottolengo #19Ex Cottolengo #23

Ex Cottolengo #20Ex Cottolengo #37Ex Cottolengo #42

Ex Cottolengo #09Ex Cottolengo #29

Ti potrebbe interessare anche:

Lucchetti, vetrate e porte chi...

Nel suo post Lorena ha limitato la descrizione a lucchetti e porte chiuse, io preferisco anche aggiungere vetrate perché è vero che il concetto di base di questa esplorazione è un altro (cioè il lucchetto che ci ha impedito di entrare), ma è anche importante evidenziare che le foto sono dedicate alle bellissime vetrate che si presentano lungo la scala che porta alla presunta villa abbandonata. Non sempre quando si trova un urbex (è un modo molto giovane di indicare i luoghi abbandonati) è possibile visitarlo: molte volte sono chiusi, sono proprietà privata ed esiste un proprietario che controlla: in poche parole non sono realmente abbandonati (anche se magari sembra). Nel caso si prende atto della situazione e si abbandona l'idea di infiltrarsi. L’amore è come un lucchetto… devi trovar...

Grand Hotel Radium

Il Grand Hotel Radium si trova nella parte alta di Lurisia. Un po' isolato, solitario, triste. Dall'esterno si intuisce un passato glorioso, una vita vissuta intensamente. E' stato costruito durante la seconda guerra mondiale, nel 1942, e il suo nome è un tributo all'elemento chimico scoperto da Madame Curie, perché all'epoca si pensava che il radio avesse proprietà miracolose. E qui a Lurisia si produceva l'acqua più radioattiva d'Italia. Un vanto non da poco. Le terme erano fra le più frequentate dell'intero stivale. Poi il lento ed inesorabile declino, sino alla chiusura negli anni '80. Da allora è rimasto lì, cupo e silenzioso. Mastodontico. Ha l’aria triste, di quei grandi hotel del passato abitati solo da ricordi. E un Grand hotel il Radium di Lurisia lo è stato per davvero. P...

Il villino della Volpe Impagli...

Ci sono esplorazioni di luoghi apparentemente brutti, svogliati, poco significativi, ma che in realtà regalano soddisfazioni enormi. Magari non dal punto di vista fotografico, ma sicuramente dal punto di vista emotivo. E il Villino della Volpe Impagliata fa parte di questa ampia categoria di luoghi emozionali. Villino è una definizione molto indovinata, perché si tratta davvero di una piccola costruzione alla periferia di una paese di provincia: due piani, tre stanze per piano. Tutto ridotto ai minimi termini. Ma in questi ridotto numero di metri quadri si nasconde l'urbex più autentico. Perché la casa è abbandonata da tantissimo tempo, circondata da una fitta vegetazione e quasi interamente ricoperta di edera. La porta principale è spalancata, le macerie sono ovunque e appena si varca la...

Via Del Camp 2009

A distanza di cinque giorni riesco a pubblicare le foto di ViaDelCamp. Sono dodici, niente di straordinario. La foto di copertina ha stabilito il mio record di 'preferito': otto persone in meno di 24 ore hanno deciso di scegliere la stellina. Beh, che dire, grazie. Il ViaDelCamp (qui il video di Guido Arata) è stata un'ottima occasione per incontrare qualche amico e conoscerne di nuovi; purtroppo la pioggia (io odiooo la pioggia) ha rovinato parzialmente quella che poteva diventare una giornata memorabile. Peccato. Ho apprezzato comunque il pranzo, la focaccia, il cappotto di Chiarula, il megafono, le storie di Roberto Dadda, i cappelli dei bloggers, l'aperitivo alla Locanda di palazzo Cicala e anche, ma si, il giro per Genova. Ho apprezzato meno la mostra dedicata a Fabrizio De Andrè (inf...

Colonia Elioterapica Oreste Ma...

Della Colonia Elioterapica Oreste Martini non rimane quasi più nulla: la struttura a croce e, forse, il ricordo. Si trova a Mondovì, lungo il fiume Ellero vicino a Cascina Nibal, sotto località Beila, è completamente isolata e coperta dalla vegetazione: raggiungerla non è semplice. Fu una struttura attiva durante il ventennio fascista, precisamente dal 1931 al 1943, nel 1936 venne intitolata al compianto Oreste Martini, un giovane soldato italiano che morì, a soli 18 anni, durante la seconda battaglia del Tembien in Africa. Le colonie elioterapiche erano luoghi speciali in cui poter andare a fare i bagni di sole, famosi all'epoca e ritenuti molto salubri. Per tutte le informazioni storiche e la ricostruzione della vita durante l'estate coloniale vi rimando al bellissimo articolo dedicato s...

La magia è finita

Forse sono stato un po' tragico nel titolo, ma in effetti il crollo è imminente e se la magia non è finita manca davvero poco alla fine definitiva; escludendo miracoli che credo ormai improbabili, se non impossibili. Poi, certo, mai dire mai. La situazione era talmente pericolosa che abbiamo preferito evitare di salire al secondo piano, ci siamo spinti fino in cima alla scala, ma il pavimento era così traballante che è sembrato quasi ovvio rinunciare alla foto dalla balaustra superiore; e mi dispiace davvero tantissimo, avessi visto in anticipo le foto dall'alto probabilmente avrei accettato il rischio: d'altronde il pericolo è il mestiere dell'urbexer (forse). Ho iniziato con le foto della poltrona sulle macerie (che fa sempre molto urbex), ma il pezzo forte di questa villa (che ho s...
Lascia un commento
L'indirizzo E-Mail non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati da *
Nome: *
E-Mail: *
Sito:
Commento: *