L’ex ospedale psichiatrico di Vercelli (che possiamo anche chiamare manicomio senza alcuna paura) venne costruito nel 1930 per la cura delle persone affette da malattie mentali ed è composto da 20 padiglioni di cui solo 1 attualmente funzionante. Le sue dimensioni sono mastodontiche, parliamo di circa 125000 metri quadri immersi nel verde: al suo interno trovano spazio anche una chiesa, posizionata centralmente, e un teatro, il Benedetto Trompeo, andato in parte a fuoco e decisamente pericolante. Con l’arrivo della legge Basaglia nel 1978 chiude (come tutti i manicomi italiani) e viene trasformato nell’azienda ospedaliera di Vercelli sino al 1991 anno della definitiva cessazione.
Visitare il manicomio di Vercelli è, come capita in questo tipo di strutture, molto inquietante. Si respira la sofferenza, si sente la morte, la tristezza, il dolore. Eppure fino al 1978 in questi ospedali venivano internate le persone diverse, affette da quelli che venivano definiti disturbi mentali. Ho visitato solo una parte della struttura, per riuscire a fotografarla tutta ci vorrebbero diversi giorni, ma credo comunque di essere riuscito a coglierne l’anima. L’odore di muffa e di chiuso regna sovrana in quasi tutti i padiglioni: scale su scale, porte distrutte, vetri in frantumi, fra radiografie, certificati, ricette mediche, manufatti e scritte sui muri, alcune di queste anche angoscianti.
Il padiglione più interessante è sicuramente quello che ospita la chiesa; è un edificio relativamente moderno e quindi costruito quasi sicuramente dopo la prima guerra mondiale. Le panche per i fedeli sono ammassate una sopra l’altra, la croce è caduta, c’è un organo, una macchina da scrivere: addirittura dei bicchieri e qualche testo sacro. Le finestre sono ancora intatte, come a rispettare la sacralità della chiesa. Bellissime e molto fotogeniche le scritte in latino sui muri che dominano la scena dall’alto.
Fra le mie esplorazioni urbex (risale al novembre del 2016) devo ammettere che questa è stata la più interessante, la più straniante. Per le dimensioni della struttura, enorme, e per la quantità di materiale storico che si può trovare negli uffici amministrativi: ho visto giornali degli anni ’30, cartelle cliniche del primo dopoguerra, montagne di dossier, di ricette. Anche negativi e pellicola da ripresa. E poi ci sono le sedie a rotelle, gli armadi, gli archivi, le stanze vuote ed immense, medicinali, bottiglie, giocattoli. Quando cammini fra i padiglioni cercando di capire quali sono i più interessanti sembra di trovarsi in un mondo post-atomico fatto di macerie e distruzione. E non è una bella sensazione.
Il manicomio non finisce più. È una lunga pesante catena che ti porti fuori, che tieni legata ai piedi. Non riuscirai a disfartene mai.
– Alda Merini
Qualcuno sa se è ancora possibile accedervi? Io ho provato ma ho trovato tutti gli accessi chiusi.
Si, è possibile. Se mi avessi lasciato una mail… ;-)
Ciao Samuele, bellissime foto in un luogo tristissimo. Riesci a darmi indicazioni precise sul come arrivarci?
Buongiorno Samuele, volevo chiederti se potevi darmi delle indicazioni anche a me su come arrivarci e qual’è l’entrata più facile, grazie mille
Ciao, ma come è possibile accedervi?sembra tutto inaccessibile
Ciao. Posso chiederti come si entra nell’ospedale neuro psichiatrico di Vercelli?
Ciao volevo chiederti se è possibile visitarlo e come fare perché a me hanno detto che la zona è chiusa e videosorvegliata. Che è vietato l’ingresso
Ciao,
possiamo sentirci via mail? vorrei avere qualche suggerimento :)
Grazie
Davide
->Davide: Si, certo. Scrivimi quando vuoi, trovi la mail alla pagina CONTATTI.
Ciao Samuele
Volevo chiedere se mi puoi dire come si può entrare nel Manicomio di Vercelli? Stiamo facendo in tour nel nord d’Italia e siamo
arrivati adesso qua a Vercelli. Se vuoi essere sicuro che non vado a rovinare niente, qui è la mia pagina instagram: instagram.com/urbexola ;-)
Grazie, Patty
Buongiorno, mi ero perso tutte queste richieste.
Io sono entrato nell’ospedale psichiatrico di Vercelli quasi 2 anni fa; sono passato da un buco nella recinzione sul retro. Addirittura c’era una sedia a fare da ‘scaletta’.
Purtroppo mi hanno riferito che quell’accesso non esiste più e quindi non ho idea di quale sia la strada migliore per entrare adesso. Sicuramente qualcosa esiste.
Ciao ci possiamo sentire via mail? :)
HO CATALOGATO MATERIALE ESTIRPATO DAI PIEDI CHE PORTAVANO SCARPE ALLA
DATA DI ENTRATA DI RICOVERO DAL 1937 LE SUOLE CONSUMATE DAL CALPESTIO X
TANTI ANNI CON LE STESSE SCARPE CREARONO CALLI , GRANDI COME UN EURO +
PROFONDI FINO ALL’OSSO . L’OSPEDALE DIVENTATO UN DISASTRO PER VANDALI E
INCENDI PERCHE’ ABBANDONATO. ANZI SCONSIGLIATA L’ENTRATA P E R I C O L O
RIMANE SOLO RICORDI FOTOGRAFICI MENTRE DOVREBBE RIMANERE MUSEO DELLA
MEMORIA COME I CAMPI DI CONCENTRAMENTO IN GERMANIA…..
Ciao, innanzitutto complimenti! Ti scrivo per avere informazioni circa l’accesso alla struttura. Grazie!
Fa paura come posto?
->Martina: paura forse è una parola grossa. Non lascia indifferenti e mette una certa ansia. Ma paura direi di no.
Ciao,
sai darmi info per eventuale accesso? Vorrei andare a scattare. Se ci eventuali permessi da chiedere sai anche indirizzarmi? Grazie mille
Vanessa
->Vanessa: Io ero entrato dalla porta principale, aperta, ma mi hanno detto che ultimamente è stata chiusa con un lucchetto. Non saprei a chi rivolgermi per un permesso, credo che data la pericolosità del luogo (eventuali crolli) non venga concesso a cuor leggero.
Ciao vorrei sapere se è possibile ancora visitarlo visto che la sorella di mia nonna è stata lì per tanti anni e vorrei vedere nel archivio se riesco a trovare qualcosa
Ciao
Vorrei sapere qualora fosse possibile richiedere un permesso per poter fare delle indagini paranormali senza il rischio di incappare in denuncie varie
->Paolo: Guarda Paolo, risparmia tempo e denaro. Te lo dico io senza richieste e ulteriori indagini: non c’è assolutamente NULLA di paranormale nell’ex ospedale psichiatrico di Vercelli. :-)
Ciao, il luogo è ancora visitabile? Ci sono nuove notizie su come accedervi? Grazie
->Federico: La mia esplorazione ha ormai 7 anni, ma recentemente ho visto qualche video e diverse foto recenti. Credo sia possibile accedervi in modo semplice, anche se ovviamente con molta prudenza.
CIAO A TUTTI, MIO PAPA’ LAVORAVA LI, MI PIACEREBBE POTERI RIENTRARE COME URBEX E VEDERE COME LE COSE SONO CAMBIATE.
Franco Sacco mi ha tolto la bambina allo stomaco