E’ un fondale indistinto.
Nel colore plumbeo vedo levigatoun manto d’acque.
Schiarita da schiume biancastre
la luce s’inerpica sulle gole
e nei meandri più bui
che la roccia riveste,
accocolati e avvinghiati nel salso,
sassi e sassetti si radunanosu rade schiumose.
Lì restanofinchè una corrente invadenteli assale,li sposta.
Graffiate e scavateda miriadi di anni,
le rocce s’imbevono,si nutrono
vivendo nel giogo tortuoso einvadentedell’incessante flusso.