Il Deposito Locomotive di Cuneo ha chiuso i battenti il primo dicembre 2013. I motivi della chiusura sono ovviamente economici: in Italia è il solito triste leitmotiv. La struttura è enorme, impressionante nelle sue dimensioni: ma d’altronde essendo un deposito di locomotive tanto piccolo non poteva essere. Camminando nei capannoni si riesce quasi a percepire il rumore di fondo; sono tutte costruzioni altissime, con vetrate gigantesche, colori forti e odore di olio. La prima idea è quella di un garage enorme, mastodontico, sovradimensionato. Nonostante i soliti atti vandalici è ancora ordinato, sembra che qui il tempo si sia fermato di colpo. Negli uffici ci sono ancora le giacche, i documenti, le penne: come se domani si dovesse tornare al lavoro e fosse un giorno qualsiasi. Invece sono 4 anni che l’attività del Deposito Locomotive si è fermata, che quel rumore di fondo che si percepisce nel silenzio più assoluto si è interrotto.
Impressionanti nei capannoni di manutenzione sono le fosse da visita, quella sorta di trincee che servono per il controllo e la riparazione della parte inferiore delle locomotive. Sono lunghissime e danno un senso di claustrofobia: qui gli operai specializzati scendevano come negli inferi per controllare le automotrici. Ci sarebbero tantissime cosa da descrivere, spero di essere riuscito a dare un’idea del posto con la fotografia. Sicuramente non sono riuscito a rendere il suono della musica che proviene dall’ipermercato che si trova poco lontano: nel vuoto più assoluto, nel senso di completo abbandono, sentire in lontananza l’allegria che in realtà proviene da dietro l’angolo è davvero straniante.
Il Deposito Locomotive di Cuneo era uno dei depositi più storici e più attivi, grazie allo storico parco a Vapore che faceva invidia a tutti, passando per il Trifase (uno degli ultimi depositi ad essere convertito eliminando il trifase e lasciando la linea doppio binario che dal DL porta alla stazione con la sola alimentazione diesel), la patria delle Aln668-1500, poi 1900, le 1000, le Aln663 e unico centro di manutenzione straordinaria dei minuetti Diesel con convogli che inizialmente arrivavano anche dalle altre Regioni prima di specializzare Torino Smistamento alla manutenzione di queste automotrici.
Un deposito che serviva a mo’ di raggera la provincia di Cuneo, e non solo, con linee per Saluzzo-Airasca-Torino, Mondovì-Ceva-Ormea, Cavallermaggiore-Alba-Asti.
Poi la lenta agonia, con la chiusura della linea Saluzzo-Airasca (1986, in cambio di mantenere aperta la linea Aosta-Prè St.Didier), la Savigliano-Saluzzo-Cuneo e la Cuneo-Mondovì nel 2012 (Quest’ultima riaperta nel 2004 dopo la ricostruzione del ponte sul Gesso crollato a seguito dell’alluvione del 1994), senza dimenticare la mitica linea del Tenda, mitica solo per gli utenti e gli appassionati, dato che la Regione Piemonte non ne vuole sapere di finanziare il servizio lungo questa tratta, minacciando di limitare tutti i convogli a Limone e lasciar sforare oltre confine solo 2 treni/giorno.
Ciao, ho un piccolo gruppo con cui facciamo Urbex nella zona di Cuneo, da molto tempo vorremmo visitare questo luogo ma non sappiamo se è possibile, per entrare hai avuto bisogno di richiedere permessi o è completamente abbandonato e quindi liberamente accessibile?
Grazie in anticipo.
-> Ludovico: Ciao, non sapevo dell’esistenza del tuo gruppo. :-) Come vedi dalla data questo articolo è del dicembre 2017, la mia esplorazione ancora prima e se non ricordo male parliamo di luglio. Sono passati quasi 4 anni e non credo che le mie info possano essere attendibili. Comunque non sono entrato con il permesso, ma passando dal cancello che quel giorno era aperto. All’interno era completamente abbandonato.