Questa è un’immagine forzata, niente di strepitoso. E’ un obbligo, una foto per me importante, diciamo romantica. Perché scattata con un’ottica dal sapore particolare. Era il 2010, raduno delle vele d’epoca d’Imperia. Un amico, presente con me in barca, mi prestò il mitico pompone, il Canon EF 100-400mm f/4.5-5.6, chiamato con il celebre nomignolo per via di una caratteristica particolare: per zoomare non si deve girare una ghiera, ma allungare manualmente l’ottica come un fucile a pompa, sembra quasi di caricare un’arma. Non dico che fu colpo di fulmine, ma era la prima volta che scattavo con un tele così esteso: poi per un discorso di costi e usabilità (in realtà non ho mai la necessità di scattare a 400mm) rimase un sogno nel cassetto. Dodici anni di attesa nel quale diverse volte ho accarezzato l’idea. Poi ho avuto l’occasione di fare una permuta con un usato come nuovo dal prezzo interessante e mi sono detto perchè no? Nel frattempo, da qualche anno, è uscita la versione nuova, a detta di tutti nettamente migliorata come nitidezza e qualità. Ma io mi accontento di poco, di realizzare un piccolo sogno.