E guardami negli occhi
ti sembro sempre quella
che vuole ad ogni costo
la felicita’
– Nada
Senza emozione è impossibile trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento.
– Carl Gustav Jung
You have been criticizing yourself for years, and it hasn’t worked. Try approving of yourself and see what happens.
– Louise L. Hay
Se sai come usarle, le parole, possono tanto.
Se sai come usarli, gli occhi, possono tutto.
(sonietta1311, Twitter)
C’è vita anche sulle labbra, ho pensato guardando questa foto. Si, perché la foto di ritratto pretende, giustamente, che il fuoco sia puntato sugli occhi. In questa immagine invece gli occhi passano in secondo piano, sono lontani e sfuocati, socchiusi anche; protagonista di questo scatto è la bocca: al centro, che sembra puntare l’osservatore. Un po’ a contraddire i canoni classici della foto di ritratto: ma per ottenere una bella immagine (perchè questa foto a me piace) non sempre si devono rispettare le regole. E se non si dovesse notare questo è un timido tentativo di ritratto in high-key. ;-)
In questi giorni sono decisamente impegnato con la mostra del concorso fotografico ‘Sfondo Sfocato‘ organizzato da MondovìPhoto. Ieri pomeriggio abbiamo allestito un piccolo set fotografico con modella (che forse già conoscete) e mi sono divertito a scattare qualche foto con flash di studio e luce spot. Ho provato anche l’ebrezza di utilizzare un obbiettivo Zeiss Planar 85 F/1,4. Nonostante le difficoltà del fuoco manuale (non sono abituato) devo ammettere che si tratta di un’ottica davvero ‘tagliente‘. Le due foto qui sotto sono scattate proprio con quest’ottica e non hanno subito nessun ritocco in post-produzione (solo crop).
Stanotte ho visto un gufo.
stanotte ho visto il mio primo gufo.
era in cima a una palo del telefono.
mia moglie lo ha illuminato con la pila.
non s’é mosso.
se ne stava lì beato, riflessi di luce negli occhi.il mio primo gufo. il mio gufo di San Pedro.
poi è suonato il telefono.
siamo andati dentro.
era qualcuno che voleva parlare.
poi ha finito.siamo tornati fuori e il gufo era scomparso.
accidenti a chi si sente solo.
magari non vedrò più un gufo in vita mia.
– Charles Bukowski
Vado via perché sei un fottuto animale uguale a tutti gli altri. Lascio il tuo territorio per non ridurmi a pulire la cucina nove volte al giorno, lavare e cucire e stirare e piegare quelle tue camicie che non ho mai sopportato o peggio, passare e ripassare il water dove hai pisciato tu. Lascio queste mura imbrattate di fumo perché odio la puzza del tuo corpo, del tuo alito e delle tue parole stanche, spesso uguali, dettate da movimenti lenti e sempre più ossessivi. Esco così, perché la vita eventualmente me la voglio fottere da sola. Perché voglio tornare a guardare la gente negli occhi, permettermi il profumo del mercato tra i banchi, nuotare questo vento in tempesta, o volare da sola queste strade. Colorate di blu.
Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by P.S.V..
Lampioni e portici / è andata così / piccola istrice / dagli occhi bui
Quel bacio alcolico / rossetto e guai / è stato facile / e non lo è stato mai
Chi ci ricorderà / chi ti farà ridere / per chi ti smarrirai / chi userà lo sguardo tuo /
chi lo fa al posto mio / io dove sarò? […]
[Subsonica – Istrice]
Gli occhi del lupo ti guardano, ti scrutano, ti osservano dentro l’anima. Sono bellissimi, intensi, implacabili. Rimani fermo, immobile, non sai come muoverti. Le possibili vie di fuga non esistono, sei bloccato; hai i brividi sulla pelle perché i suoi occhi di ghiaccio ti attirano, ma al tempo stesso ti fanno paura e ti sfidano. Sei in terra ostile, sei nella tana del lupo. E il lupo è pericoloso, è temibile, è predatore. E un gioco di movimenti, lenti, di sguardi, di astuzia. Attenzione però, perché quando scende la notte…