Ci sono location urbex dimenticate, cioè talmente conosciute e talmente abbandonate che non rientrano nel grande giro stellato. Per definirle con una terminologia comprensibile sono diventate fuori moda, un po’ come i pantaloni a zampa d’elefante. Il caso di Villa Campari è emblematico. Non sono riuscito a trovare nessun cenno storico e la denominazione Campari è chiaramente un’invenzione di qualche simpaticone per la vicinanza con la fabbrica della celebre bevanda milanese. Purtroppo le sue condizioni sono in avanzato stato di decomposizione e la decrescita infelice è ogni giorno più palpabile.
Villa Campari è in stato di abbandono da tanto tanto tanto tanto tempo, ma nel bene e nel male rimane un luogo non privo di interesse, almeno fotografico. Mentre mi inoltravo al piano superiore (facendo attenzione, molta attenzione) sono rimasto sospeso con lo sguardo rivolto in alto ad ammirare i soffitti sopra la mia testa: non resisteranno ancora a lungo ed è un vero peccato. Perpetriamo il ricordo, almeno noi.
Ho visitato proprio oggi quest’affascinante villa, e dopo aver scattato numerose fotografie, ho cercato di esplorare anche la zona esterna, ma la vegetazione è ormai cresciuta a dismisura.
Mi chiedo se questa struttura è appartenuta davvero alla famiglia Campari, ma attraverso le risorse di rete non ho trovato assolutamente nulla. Tra l’altro, all’interno della dimora, ho trovato uno scaldabagno della Warming, ma dopo aver cercato senza successo una qualsiasi informazione su quest’azienda produttrice, ho capito che dev’essere talmente antica da non poterne trovare traccia.
Comunque è davvero un peccato, vedere questa struttura morire allo stesso modo di Villa Minetta.
->Claudio: Ciao e grazie della visita. Il nome Campari non ha nessuna attinenza con la proprietà (credo), è semplicemente un collegamento con lo stabilimento che si trova poco lontano dalla villa: il nome poi è rimasto per comodità.