Ho inseguito la Chiesa Verde per lunghissimo tempo, un’attesa infinita. Le notizie, frammentarie, dal mondo urbex mi lasciavano intendere che forse non era destino e che il Verde non era un colore adatto al sottoscritto. Poi un giorno ho tentato, quasi casualmente, e ho trovato la porta spalancata, una tranquillità che non immaginavo, una bellezza abbandonata e memorabile. Purtroppo questa Chiesa è un meraviglioso fiore nel mezzo del deserto industriale genovese: era parte integrante di Villa Durazzo-Cataldi che fu abbattuta negli anni ’60 del secolo scorso per fare spazio ad una raffineria. Ancora oggi paghiamo a caro prezzo lo scempio edilizio ed industriale dell’Italia del boom economico. Ci sono stati diversi tentativi di recupero, ma attualmente la Cappella di Villa Durazzo-Cataldi versa in stato di profondo abbandono e lo spazio antistante è stato affittato come parcheggio per i mezzi pesanti. Nel mondo urbex è stata definita Chiesa Verde per via dei colori che risaltano all’interno, sulle pareti e dalle vetrate, ed è uno di quei luoghi del quale bisogna parlare, parlare e ancora parlare: perché un recupero è davvero auspicabile e doveroso.