Il Castello di Albano Vercellese è abbandonato da diverse decine di anni. Ha un storia antica, che inizia probabilmente nel XIV, fatta di famiglie nobili, discendenze, guerre e distruzione. Il castello attuale è stato edificato su uno più antico, di cui si scorgono ancora tratti della linea della merlatura a coda di rondine, murata durante le opere di sopraelevazione nel XV secolo. Il vecchio maniero, probabilmente una struttura di ricetto, era circondato da uno spalto e da un fossato, alcune fondamenta di case dell’epoca farebbero pensare all’esistenza di un abitato a ridosso del perimetro fortificato. Del castello restano il torrione d’ingresso a pianta quadrata con garitta cilindrica, della metà del XV secolo, e alcuni tratti delle cortine.
Nel 1621, per volere del duca Carlo Emanuele I, Albano (insieme ad Oldenico e Cascine San Giacomo) fu eretta contea di Mercurio Arborio di Gattinara, gran cancelliere di Carlo V d’Asburgo. Ancor oggi l’edificio del Castello appartiene alla famiglia Arborio di Gattinara.
Secondo gli storici, quando Albano si trovava sotto la dominazione del Comune di Vercelli, era circondato da uno spalto e da un fossato, lungo il quale venivano piantati cespugli spinosi; nel XIV – XV secolo venne edificato un vero e proprio castello.
Alcune notizie sullo stato del fabbricato nel 1671 e in particolare l’esistenza di case rovinate fuori dal castello verso est, potrebbero attestare l’esistenza di un abitato a ridosso del perimetro fortificato, probabilmente un ricetto, la cui esistenza, allo stato attuale delle conoscenze, non è però documentabile. Il castello fu ristrutturato nel XIX secolo, ma conserva parti antiche risalenti al XV secolo.
L’UNIone VOlontari Culturali Associati (UNI.VO.C.A.) ha cercato negli anni scorsi di opporsi al degrado in cui versa il Castello Vercellese purtroppo senza grossi risultati. Oggi il Castello, che venne ristrutturato nel scorso secolo, appartiene alla famiglia Mercurino Filiberto Arborio.
Buongiorno
Sempre triste rivedere il posto dove sono nata in queste condizioni. Tanti ricordi della mia infanzia dalle nonne.
Che bello, eravamo curiosi di come fosse all’interno, bellissime le foto
->Gianluca: Grazie dei complimenti. L’interno è molto decadente, ma mantiene un fascino davvero imperturbabile.