Villa Capriglio è una delle residenze storiche di Torino. E’ abbandonata da talmente tanto tempo che per i torinesi fa parte del paesaggio. Venne donata al Comune di Torino nel 1963, qualche anno dopo iniziarono dei lavori di ristrutturazione che molto presto vennero interrotti e mai più ripresi. La storia di questa fantastica magione inizia nel 1706 quando un certo Marchisio decise di costruire qui, circondata dalle vigne, la sua dimora. Vigna Marchisio fu il suo primo nome. La villa fu terminata nel 1761, ma nel frattempo era stata venduta per 14.500£ a Giampaolo Melina, conte di Capriglio, che le diede il nome che conosciamo ancora oggi. Durante questi anni la leggenda racconta di frequentazioni erotiche di Vittorio Amedeo II di Savoia che veniva qui segretamente per incontrarsi con la sua amante.
Da allora Villa Capriglio è purtroppo abbandonata, schiava delle leggende e delle storie: si racconta di spiriti, presenze oscure, riti satanici, addirittura secondo alcuni nelle notti invernali di plenilunio, quando cala la nebbia, la casa scompare nel nulla, per ricomparire solo al mattino. Sono chiaramente tutte invenzioni, Villa Capriglio ormai è irrecuperabile e ogni giorno che passa la situazione peggiora.
Nel 1983 Elisa Gribaudi Rossi scriveva: “Il Capriglio è uno dei più vistosi esempi di distruzione e dispersione di un prezioso patrimonio storico-artistico”. Sono passati 38 anni e la situazione non è cambiata.