C’era una volta un uomo che si credeva un imperatore. Amava viaggiare, vivere, sognare. Era un fanatico del bello, un esteta, il suo immaginario massimo era quello di volare nello spazio per poter ammirare la terra dalle stelle. Leggeva i classici, impazziva per Omero e per i sui componimenti che leggeva sino allo sfinimento. Viveva nel sogno di tornare a Roma per essere un console, ma non disdegnava immaginarsi potente aristocratico e sovrano nella polis Ateniese. E si fece costruire una dimora, una reggia, a sua immagine e somiglianza, voleva immaginare, voleva tornare bambino, voleva vivere nel suo mondo antico e fantastico. Poi un giorno, di colpo, morì, e tornò polvere. Perché Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris, ricordati, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai. Un momento di pazzia, una storia inventata e senza senso. Ma d’altronde anche Pericle tanto normale non doveva essere.
Buongiorno Samuele, ci siamo incrociati a Villa Dora circa 3 settimane fa. Sono su Instagram urbex_emo. Spero di incontrarti (e anche Lorena) all’evento che state organizzando per Giugno. Grazie e buona giornata.