Viene definita da tutti Villa del Boss (una delle tante), ma il nome corretto sarebbe Tenuta Villa Orsini. Sicuramente è uno dei luoghi urbex che mi ha affascinato maggiormente: perché racconta di una vita vissuta, perché racconta la storia, ci sono documenti, foto, libri, ricordi. Parla di una fuga, comunque di un abbandono improvviso e senza motivi apparenti, perché tutto è ancora intatto, come se ieri fosse l’ultimo giorno di vita vissuto qui dentro. E poi è stata una delle mie rare, anzi rarissime, esplorazioni in solitario: e quando sei da solo (ed è un’esperienza che in realtà è sempre da sconsigliare) i sensi, tutti i sensi, si acuiscono e si riesce a percepire meglio, in modo completo, l’essenza dei luoghi; si ragiona con calma, si riflette, c’è anche quel pizzico di ansia, che quando non si è soli viene equamente divisa, ma che aiuta a mantenere la concentrazione. Nel caso fossimo stati in due, comunque, una partita a biliardo l’avrei anche fatta volentieri.
Secondo il mio umile parere le foto Urbex devono essere vissute in solitaria, a meno che di tratti di uscite di gruppi fotografici per corsi o quant’altro. Gli scatti in solitaria permettono una visura personale delle location e la giusta concentrazione mentale, indispensabile per fare immagini non comuni.
Questo report, come tutti gli altri tuoi, che ho visto recentemente, mi hanno veramente appassionato. Io non sono un bravo fotografo, sono un apprendista fai da te; sono attratto dalla foto Urbex perché perché mi lascia la liberta di interpretare personalmente quello che imprevedilmente, ti trovi davanti.
Dove si trova esattamente in che via è a galliate?