Entrare in un istituto scolastico abbandonato e fatiscente è quasi sempre un’esperienza straniante. Perché è come immaginarsi di tornare a scuola, e senti le voci degli studenti e cerchi di capire la storia, come funzionavano le aule, immagini il brusio durante il cambio dell’ora, le interrogazioni. Si torna un po’ bambini e un po’ adolescenti, anche se il ricordo tende a sbiadirsi ogni giorno che passa e magari ti rivedi in tua figlia che da pochi giorni ha intrapreso il suo percorso scolastico. E poi entri nella palestra con l’intonaco che si stacca dalle pareti, il canestro e un soffitto meraviglioso e non comprendi come possa essere abbandonata una meraviglia del genere: perché l’ora di educazione fisica è sempre un momento di svago e ti ricordi le partite a squadre miste con quel pallone a spicchi che entrava raramente nel canestro. Sinceramente non sono riuscito a comprendere molto di questa struttura immersa nel centro storico, desolatamente vuota e con le porte spalancate. Forse abbandonata, forse in cerca di un futuro migliore, magari con la voglia di rendersi ancora utile. Quello che so è che il tutto è decisamente triste e tanto malinconico. Is this our future?
Secondo il Codacons sono migliaia le strutture scolastiche italiane a tutt’oggi fatiscenti e potenzialmente pericolose per la salute di studenti e personale scolastico. Il 46,8% degli edifici scolastici presenti sul territorio non possiede il certificato di collaudo statico e il 53,8% non ha quello di agibilità o abitabilità, numeri che preoccupano ancor di più se consideriamo che nel 2018-2019 ogni tre giorni si sono registrati episodi di distacchi di intonaco e crolli all’interno di edifici scolastici.