contatore gratis
Ex Ceramica Musso
POSTED ON 3 Nov 2017 IN Reportage

Ex Ceramica Musso #01

La ‘Ceramica Musso‘ è una delle aziende storiche del passato ceramico monregalese: nel secondo dopoguerra si è trasformata in Optilux e quindi ancora in Hellerval per poi chiudere definitivamente; non saprei dire l’anno, ma ho visto fatture (ovviamente sparse ovunque) datate 1971. In rete non si trova molto e quindi diventa difficile riuscire a fornire indicazioni attendibili e date precise; non sono riuscito nemmeno a capire cosa venisse prodotto negli ultimi anni di vita sotto il nome di Hellerval, anche se si trovano strane lenti (tipo da occhiali) ammassate in tutti gli angoli dello stabile. L’edificio è situato in una zona residenziale, ma non troppo, di Villanova Mondovì ed è abbandonato da talmente tanti anni che gli abitanti del posto non ci fanno quasi più caso. Dentro è enorme, ho perso il conto delle stanze e dei padiglioni: ho trovato animali selvatici, un motocarro di chissà quale anno, lo scheletro di una moto, una carriola distrutta, apparecchiature di vario tipo (la maggior parte delle quali assurde), una telescrivente (almeno mi sembrava), un paio di bilance e montagne di libri contabili. L’aspetto è decisamente decadente, si ha l’impressione che il tutto possa crollare da un momento all’altro. Quello che si respira però non è la solita aria di abbandono e di distruzione: qui c’è, in confronto ad altri posti simili, un sensazione di rispetto, di rispetto per la storia. Perché se questi muri potessero parlare racconterebbero di quasi 200 anni di fatica, di lavoro, di guerra; perché la Ceramica Musso, essendo nata nel 1851, è riuscita a sopravvivere a due guerre mondiali. E non è roba da tutti.

Ex Ceramica Musso #02Ex Ceramica Musso #03Ex Ceramica Musso #04Ex Ceramica Musso #05

Ex Ceramica Musso #08Ex Ceramica Musso #07Ex Ceramica Musso #06

Ex Ceramica Musso #09Ex Ceramica Musso #10

Annibale Musso, nipote di Benedetto, nel 1851 fondò una fabbrica di terraglia a Villanova, regione Giardini – Pradonio, con la quale raggiunse presto un buon volume produttivo. Il figlio Felice nel 1877 affiancò alla tradizionale “Vecchia Mondovì”, una produzione artistica più elevata. Fernando Musso ereditò dal padre nel 1921 la fabbrica, che nella crisi degli anni Trenta ebbe un’attività saltuaria, fino alla sua chiusura allo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra l’attività riprese con un certo vigore. Mario Musso ereditò l’impianto nel 1951, ma la fabbrica vide ridursi sempre più il volume delle vendite. Nel 1964 cambiò la sua ragione sociale e sostituì la fabbricazione di terraglia con quella di supporti per resistenze elettriche.

Ex Ceramica Musso #11Ex Ceramica Musso #12Ex Ceramica Musso #13Ex Ceramica Musso #14

Ex Ceramica Musso #15Ex Ceramica Musso #16Ex Ceramica Musso #17

Ex Ceramica Musso #18Ex Ceramica Musso #19Ex Ceramica Musso #20Ex Ceramica Musso #21

Chi cerca oggi testimonianze visibili del passato ceramico monregalese deve portarsi a Mondovì Carassone, dove lo attendono i resti poderosi ed affascinanti della Richard-Ginori e quelli della Ceramica “La Vittoria”, oppure a Villanova, dove la fabbrica Musso conserva ancora i tratti dell’antico filatoio in cui trovò sede, a metà Ottocento. Gli altri impianti sono stati tutti abbattuti o radicalmente trasformati in modo da risultare non più leggibili.

Ex Ceramica Musso #22Ex Ceramica Musso #23

Ex Ceramica Musso #31Ex Ceramica Musso #32Ex Ceramica Musso #33

Ex Ceramica Musso #27Ex Ceramica Musso #28Ex Ceramica Musso #29Ex Ceramica Musso #30

Ex Ceramica Musso #24Ex Ceramica Musso #25Ex Ceramica Musso #26

Ti potrebbe interessare anche:

ThyssenKrupp 6 dicembre 2007

Entrare nella ThyssenKrupp è stata un'esperienza diversa dalle altre. Raramente, quasi mai, mi capita di sentire paura, ma in questa fabbrica devastata dal ricordo una sensazione di fastidio ha preso il sopravvento: non sono riuscito in nessun modo a fotografare con calma. Un'agitazione strana si è impossessata del mio cervello e ho scattato con un'ansia che non avevo mai provato. La condizione psicologica è stata influenzata, ovviamente, dalle voci che raccontavano di persone poco raccomandabili all'interno e in precedenza io stesso avevo visto un paio di energumeni aggirarsi per capannoni in modo sospetto, ma la tentazione è stata troppo forte e sono dovuto tornare. Nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007 gli addetti alla linea 5 dello stabilimento di Torino erano in attesa di riavvia...

La notte delle Candelore

Forse qualche mio seguace più accanito (che poi manco mia madre mi legge) avrà capito che a inizio Febbraio ho preso il primo aereo disponibile e sono volato a Catania per fotografare i festeggiamenti di Sant'Agata (che ricorre il 5 febbraio). Era una festa del quale sentivo parlare da tempo e che mi incuriosiva: la città etnea si ferma per onorare la propria santa ed è un evento religioso unico al mondo. Siamo arrivati a Catania la sera di Venerdì e dopo un aperitivo veloce abbiamo girovagato per il centro alla ricerca delle prime avvisaglie della festa: non c'è voluto molto, tutta la città era in attesa, direi in febbrile eccitazione. Il ritmo e la musica si sentivano nell'aria e le prime candelore (abbiamo incontrato quella dei pescivendoli, dei panettieri e dei fiorai) iniziavano a muo...

Villa Vecchi

Quella di Villa Vecchi è una delle esplorazioni più strane che abbia mai affrontato; ci siamo avvicinati al cancello (aperto) e subito abbiamo notato (da lontano) la presenza di una macchina. Solitamente non è un buon segno. Appena arrivati davanti all'entrata ci è venuto incontro un signore di una sessantina d'anni in compagnia di un cane lupo. Noi siamo rimasti sul vago "passavamo di qua per caso, firulì firulà" e lui si è offerto, fra il nostro stupore, di farci da guida. In sua compagnia abbiamo perlustrato il bellissimo giardino e gli interni della villa e ci ha raccontato le storia di questo meraviglioso pezzo di Emilia. Lui non è il proprietario, è semplicemente un abitante di Staggia (siamo a due passi da Modena) con una passione incredibile per la storia della sua terra. La strut...

Fino all'ultima arancia. Senza...

Per la prima volta, in questo sito, ho dedicato una serie di foto ad un evento. Solitamente mi lascio ammaliare dallo scatto singolo, ad effetto, che colpisca il visitatore. Questa volta no, ho raccontato la 'La battaglia delle arance' con 13 foto fra il ritratto ed il reportage. E' una soluzione che mi piace e che cercherò di proporre anche in futuro. Intanto ecco le ultime foto del carnevale. A me piace molto l'ultima, la ragazza che affronta di schiena il carro da getto: anche se forse è un po' distante dall'ottica della battaglia (che però si respira nelle altre foto).

Cascina Borgo Crociera

Ex Ospedale Psichiatrico di Ve...

L'ex ospedale psichiatrico di Vercelli (che possiamo anche chiamare manicomio senza alcuna paura) venne costruito nel 1930 per la cura delle persone affette da malattie mentali ed è composto da 20 padiglioni di cui solo 1 attualmente funzionante. Le sue dimensioni sono mastodontiche, parliamo di circa 125000 metri quadri immersi nel verde: al suo interno trovano spazio anche una chiesa, posizionata centralmente, e un teatro, il Benedetto Trompeo, andato in parte a fuoco e decisamente pericolante. Con l'arrivo della legge Basaglia nel 1978 chiude (come tutti i manicomi italiani) e viene trasformato nell'azienda ospedaliera di Vercelli sino al 1991 anno della definitiva cessazione. Questo luogo fu teatro, tra il 12 e il 13 maggio 1945, dell'episodio passato alla storia come Eccidio dell'...
Lascia un commento
L'indirizzo E-Mail non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati da *
Nome: *
E-Mail: *
Sito:
Commento: *