Villa Ferrari non esiste realmente, è un nome di fantasia. Le fonti del mondo urbex sostengono che, nella sala da pranzo, fosse presente un’automobile giocattolo, una Ferrari appunto, ma sinceramente non ho mai visto immagini di questo presunto automezzo. In sala da pranzo però è rimasto un piccolo modellino di Formula 1 con il numero 13 e di colore rosso: dall’estetica potrebbe sembrare un’auto di Maranello risalente alla metà del secolo scorso (epoca Ascari, ultimo italiano campione del mondo). In realtà il modellino di plastica non può essere una Ferrari perché la scuderia del cavallino non ha mai utilizzato quel numero nelle sue auto da corsa: questione di storia, tradizione e scaramanzia. Nelle gare automobilistiche è un numero usato davvero di rado dopo che, ad inizio del secolo scorso, due piloti della scuderia francese Delage perirono in altrettanti incidenti automobilistici: entrambi avevano scelto lo sfortunato numero 13.
Esistono classifiche che provano ad individuare la più bella, la più difficile, la più infestata (da non credere): Villa Ferrari non eccelle in nessuna di queste graduatorie, ma mi ha lasciato un’idea di bellezza e pace che raramente avevo trovato nelle mie esplorazioni urbex: sarà per l’evidente stato di abbandono e la tranquillità della sua posizione, non so spiegare chiaramente il motivo. Però mi è rimasta nel cuore e ho respirato tutta la sua storia senza paura e senza fretta.
Spettacolare, complimenti!