Villa Cartman si trova nella prima periferia di Torino, è abbandonata da tanto/troppo tempo. È stata chiamata anche Villa della Pattinatrice, per via di un paio di pattini da ghiaccio appoggiati, con scelta non casuale, su una mensola di quella che una volta probabilmente era la cucina, e anche Villa Silvia e sinceramente ignoro il motivo di questa denominazione. Ci sono arrivato in una uggiosa mattina d’inverno, la nebbia nascondeva la visuale e regalava un’aurea misteriosa e affascinante: non è rimasto molto, ma non si fatica a comprendere la bellezza che una volta sprigionava Villa Cartman. Entrando si percorre il portico, ancora incredibilmente interessante, e non è difficile immaginare le serate d’estate passate all’aperto. All’interno è tutto un susseguirsi di stanze e tappezzeria, calcinacci e profumo di muffa. I colori sono tenui, affaticati dal tempo e dall’umidità, ma lasciano un immaginario di tranquillità e pace, poesia che si palesa in alcuni strappi di tessuto al piano superiore con scene di vita dell’ottocento. E poi chiaramente i soliti simboli fallici e le scritte inneggianti una restaurazione francamente non auspicabile relativa al secolo scorso (beati i nostalgici). All’uscita mi sono fermato dal cancello ormai arruginito, ho dato ancora uno sguardo. Un’ultima foto. Ho ammirato, sempre e ancora bellissima.
Vorrei sapere indirizzo, grazie
Gb