Nel mondo urbex esiste una grande verità: tutti gli esploratori hanno il desiderio di essere i primi. I primi a esplorare, i primi a mostrare le foto; per un discorso di prestigio personale e per uno discorso di scambio figurine: perchè una location nuova è sempre merce importante e ottimamente spendibile sul mercato. Io invece no. Io non voglio mai essere il primo, per una serie di motivi essenzialmente legati alla fotografia. C’è anche una questione di paura dell’ignoto, ma in realtà ho notato che passa in secondo piano e non sono poi così fifone. Il punto è che io voglio visualizzare il posto, voglio immaginarlo, mi piace conoscere cosa e come fotografare: questo talvolta mi porta a lavorare poco di fantasia, e può essere un problema, ma d’altrocanto è un rischio che posso correre se paragonato all’emozione che provo quando mi appare davanti agli occhi un momento urbex che ho visto e immaginato decine di volte. E la tana del bianconiglio (che prende il nome da un dipinto sulla parete della sala principale) fa parte di questa categoria di visioni: entrare nella camera da letto con il passeggino, dopo averla vista decine di volte in fotografia, mi ha emozionato e lasciato senza parole. E’ un po’ brutto da dire, ma sono le stesse sensazioni che ho provato, da bambino, quando ho visto per la prima volta la Torre di Pisa dal vivo. Sarà l’età che avanza, ma divento giorno dopo giorno più suggestionabile.
Colgo l’occasione per ringraziare il padrone di casa e il custode per la disponibilità che hanno dimostrato nei nostri confronti permettendoci la visita della villa.
[…]
infranti distrutti
distratti da troppo
e stretti in una
morsa letale
che non dà tempo
al Bianconiglio
che è sempre in
ritardo perenne
come le mie parole
scritte in una storia
che non è una favola.
– Michele Tropiano
Buon giorno Samuele, ho visto tramite il link quanto da lei fotografato. La ringrazio moltissimo per aver ridato vita alla casa che mi ha visto crescere ed alla quale sono legato per i miei ricordi di fanciullezza. Siate stati veramente bravi nel valorizzare quanto è stato coperto dagli anni e dalla polvere…