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Mercado de Artisania [Granada]
POSTED ON 4 Giu 2013 IN Reportage

Mercado de Artesania #01Mercado de Artesania #02

Granada è celebre per la sua famosa fortezza. E forse anche per una bellissima canzone di Claudio Villa (città del sole e dei fior). Eppure la prima immagine che ho della città dell’Andalusia è il suo mercato dell’artigianato: in pieno centro, dalla piazza principale della città, si snoda Calle Reyes Catolicos, una via strettissima (dalle mie parti sarebbe un caruggio) stracolma di manufatti (presunti tali) di qualsiasi foggia, forma e colore. Tessuti, borse, scarpe, zaini, vestiti, piccoli souvenirs, oggettistica: di tutto e di più. Sembra di essere nel cuore di Marrakesh. Fotografare è un’impresa perchè la via è davvero stretta e la luce fatica ad arrivare (iso 400, f/4 e 1/15 a mezzogiorno, in Agosto) e soprattutto per l’insistenza dei venditori (tipicamente africana) che appena vedono la macchina.foto provano a venderti, con una certa insistenza, i loro prodotti artigianali. Ho fatto un passaggio molto veloce, non ho comprato niente, ma se passate per Granada un giro è obbligatorio.

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Urbex sullo stretto

Eravamo sullo stretto di Messina, a Torre Faro, proprio nel punto più prossimo alle coste calabresi, dove Scilla e Cariddi rendono impossibile la vita ai navigatori. Volevo immaginare il celebre ponte, capire e calcolare la distanza. E mentre ammiravo, in lontananza, la costa della penisola, ho notato questo capannone proprio sulla spiaggia: probabilmente un cantiere navale mai terminato. Non ho resistito alla tentazione e mi sono visto costretto a perlustrare, mappare e fotografare. Sempre in urbex. :)

Al compleanno del maestro

Sabato scorso (3 giugno), prima dell'incidente, sono stato invitato a Porta Siberia. Al Museo Luzzati si festeggiava il compleanno del maestro. Io mi trovavo all'interno come fotografo di scena e aiuto regia. Emanuele Luzzati è un personaggio schivo, semplice e molto interessante. Alla sua festa sono intervenuti personaggi di spicco e critici d'arte, probabilmente non solo per il buffet e per la torta; buffet del quale, d'altronde, quasi nessuno ha usufruito. Per ovvi motivi di copyright non posso pubblicare le foto, ne pubblico solo tre che ho evitato di coprire dei diritti di autore. Si evidenzia, nella terza foto, la timidezza degli invitati di fronte al buffet, rimasto deserto. Ovviamente io ho mangiato l'impossibile e forse qualcosa di più. Ottimo il vino bianco.

It's time for Tango

Queste 20 immagini sono il meglio, il risultato, di una giornata dedicata al Tango Argentino nella splendida cornice di Ormea, poco conosciuta perla della Val Tanaro. Per le strade della città si sono esibiti i maestri dell'associazione Somos Tango di Alba: sotto la guida del master Lorena Durante un gruppo di sedicenti fotografi si è impegnato nella nobile arte del ritratto ambientato. La scelta del bianco e nero è stata naturale per evitare la distrazione del colore che in questo caso non avrebbe aggiunto nulla alle immagini. Ho scattato con i due fissi tipici del ritratto (50mm e 85mm) sempre con diaframma molto aperto (mai oltre f/2) per riuscire a sfuocare lo sfondo e mettere in risalto i tangueros: questo ovviamente ha comportato un aumento delle difficoltà nella messa a fuoco (in al...

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Le rovine di Narbona

Aspettavo da tempo l'occasione di salire a Narbona: per gli appassionati di urbex e montagna è una specie di Santo Graal delle avventure. Si arriva a Narbona dopo circa un'ora di cammino sul sentiero definito Posa dei morti perché su questa strada gli abitanti del paese portavano i proprio cari defunti a valle (immagino non senza fatica). La storia di questo piccolo borgo fantasma è molto conosciuta e triste ma, per certi versi, affascinante. Narbona (o più correttamente l'Arbona o l'Arbouna) costituisce un tipico esempio di insediamento montano, situato vicino ai limiti massimi di altitudine per un insediamento permanente. Sebbene le sue origini si facciano risalire al XII secolo, è all'inizio del XX secolo che Narbona ha visto il suo massimo sviluppo economico, arrivando a contare 120 ab...

Gip nel televisore

Gip nel televisore e altre storie in orbita è un libro, decisamente celebre, del grande e compianto Gianni Rodari. Lo ricordo come il mio primo libro, cioè il primo libro che io abbia mai letto: se non ricordo male proprio nel 1980, in occasione della morte dello scrittore. Si tratta di un libro del 1967, un racconto di fantascienza per ragazzi decisamente in anticipo sui tempi: Gianni Rodari era quello che adesso chiameremmo visionario. E quando sono entrato in questa cascina abbandonata mi è subito tornato in mente, perché il libro parla di un bambino che entra dentro un televisore (vaghi ricordi di infanzia) e il televisore in una stanza di questa cascina mi ha ricordato proprio la copertina di quel libro. Strani collegamenti della memoria, non pensavo a Giampiero Binda (detto GIP) da a...
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