Questo dovrebbe essere l’ultimo post dedicato a Penelope. E’ difficile smettere perché nonostante le foto siano molto simili fra loro è quasi impossibile trovare qualcosa di poco interessante. E’ questa è anche la bellezza di fotografare i bambini, non ha importanza se davanti a loro c’è un perfetto sconosciuto con una fotocamera: i bambini si divertono, giocano, corrono e ridono (anche piangono) come sempre. Non esiste (o quasi) il concetto di ‘soggezione’ (timidezza?) e se esiste tende a sparire nel breve volgere di qualche minuto. In realtà anche fra i bambini esistono caratteri diversi: c’è il bambino introverso, quello allegro, quello simpatico, quello ‘spaccotutto’ (ecco, questo lo temo un pochino); ma poi si finisce quasi sempre a giocare e fare le foto, alla fine della fiera, è proprio come un gioco.