Quando Alejandro Finisterre inventò il Calcio Balilla probabilmente non immaginava il successo che avrebbe avuto il suo gioco. E quando lunedì scorso mi hanno proposto una partitella io non potevo immaginare a cosa sarei andato incontro. Ero titubante. Ma un paio di amici hanno comprato in società un Calcio Balilla professionale. E lo trasportano in giro. Un Calcio Balilla itinerante, una sfida infinita: dalla piazza del paese sino al giardino di casa mia. Un torneo continuo, una serie di sconfitte (tante) e vittorie (pochissime). Non esiste niente di più social: giocano donne e uomini, bambini e anziani. Non si può rullare e sono vietati i ganci. Non ricordavo quanto fosse divertente una partita: il tempo scorre veloce, le palline entrano in porta, il calcetto è in pendenza ma si continua fra sfottò e risate, fra rimonte e risultati a sorpresa. Una droga, una magia.
Ho scattato questa foto durante una delle mille partite giocate lunedì sera. Ho impostato la priorità di diaframmi a tuttaapertura e controllato il tempo di scatto (1/5). Non volevo utilizzare il flash e ho lasciato la foto come veniva: mi piace l’effetto mosso perché oltre all’idea del movimento mi permette di nascondere i volti dei giocatori e degli spettatori. :)
Stupende quanto vere queste bellissime righe dedicate ad un mito intramontabile quale il Calciobalilla.
Complimenti per tutto il sito, lineare, chiaro, graficamente curato ed impeccabile, oltre al tuo modo di scrivere e raccontare, elementi che nel complesso rendono a di poco piacevole la navigazione.
Stupende anche le foto, ovviamente.
Un saluto ed ancora complimenti.
Il calcio balilla è un mito. Avessi una stanza per i giochi e ci metterei sicuramente due cose: un vecchio flipper (di quelli meccanici e non elettronici) ed un calcio balilla :-)