Il primo caldo sta facendo capolino nelle nostre giornate ed ecco l’eco delle vacanze, del mare, della spiaggia. E per l’occasione torno, con la mia macchina fotografica del tempo, all’estate del 2004, alle mie prime esperienze di ritratto con il digitale. La modella è la splendida Simona, la foto l’ho trovata quasi per caso cercando altro [serendipity]. E mi sembra il periodo giusto per pubblicarla.
Tenere segrete le fotografie e utilizzarle in un futuro remoto quando non avrai fotografie buone da proporre. No, le fotografie sono o buone o cattive, nel tempo non riacquistano valore, sei solo tu che le postproduci meglio. (Francesca, IT student & photographer, Bologna)
Vorrei discutere questa affermazione di Francesca, ma non sono sicuro di essere in disaccordo con lei. Forse in parte. Ho tante foto del passato mai pubblicate (come queste di Simona, 2006) che ‘si fanno guardare‘, ma nel caso specifico non capisco se sono apprezzabili esclusivamente per la bellezza della modella oppure… e non è detto che io postproduca meglio.
In questi giorni mi sto divertendo a inserire le mie foto su iPhoto. E’ un processo lungo ma interessante: si scoprono fotografie sottovalutate all’epoca dello scatto ma che il mio occhio, con il tempo, ha imparato a valutare in modo diverso. Ieri ho portato sul Mac qualcosa come 12.000 immagini: sembra un numero irrisorio ma il lavoro di importazione è molto lungo e molto stressante. Mi prendo delle pause, mi piace riscoprire vecchie immagini. E’ il caso di queste foto di Simona risalente al 2004. Ho provato a ritoccare qualcosa: luce, colori, imperfezioni, inquadratura. Esperimento riuscito. Le nuove versioni sono nettamente superiori all’originale.