Io credo che fotografare i bambini sia qualcosa di estremamente divertente e molto faticoso, ma che garantisce soddisfazioni enormi. La foto di un bambino piace sempre, a tutti. I bambini sono naturali, quasi sempre spontanei, simpatici, dolci. Hanno tutte le caratteristiche per essere soggetti fotografici perfetti. In una ipotetica scala di like se postate su flickr una donna nuda otterrà diecimila visite (in 24 ore), una donna molto bella vestita (poco) arriverà a mille, un bambino simpatico a 500 mentre il miglior panorama del mondo non riuscirà a superare le dieci visite. È spannometrico ma non troppo lontano dalla realtà. E nel mondo ci sono tantissimi bambini e poche modelle nude. :-) Non è facile, non facilissimo almeno, fotografare i bambini. In realtà una bella foto, soprattutto con un bambino, può riuscire a chiunque: un’espressione curiosa, la felicità di un momento, un sorriso, un pianto a dirotto; ma per ottenere qualcosa di veramente interessante, senza sperare nella fortuna, bisogna conoscere a fondo le regole del gioco. Arrivano dalla mia esperienza personale, valgono in linea generale e, come tutte le regole, possono essere cambiate e distrutte. E no, non ho figli. (Update 08/09/2014: sono diventato papà)
1) Pazienza, tempo e passione. Non si puó avere fretta, bisogna aspettare, diventare un oggetto comune, confondersi con lo sfondo. Il nostro soggetto deve abituarsi alla nostra presenza. Può essere una strada lunga e faticosa ma bisogna percorrerla sino al fondo.
2) Scattare tanto. È una regola sempre valida! In questo caso ancora di più. Il click della macchina fotografica deve diventare la colonna sonora. È un concetto che puó fondersi con il primo punto molto facilmente: il fotografo diventa video e musica. E Il momento topico può capitare da un momento all’altro, non può sfuggire, vietato distrarsi.
3) Passiamo a concetti più tecnici. Velocità di scatto il più alta possibile. I bambini si agitano, si muovono, corrono, ci vengono incontro. Usiamo almeno, e dico almeno, 1/125 di secondo per bloccare il momento.
4) Preferibile utilizzare focali molto estese, le tipiche del ritratto, magari un 85 luminoso e, perchè no, anche un 200 (parlo ovviamente di Full Frame). Dobbiamo avere la possibilità di scattare lontano dal bambino, piazzare a 20 cm dal suo naso la nostra macchina foto non è ideale se cerchiamo di cogliere qualcosa di spontaneo.
5) Un altro esercizio fondamentale è piegare le ginocchia, abbassarci al suo livello. Occhio contro occhio. E gli occhi devono essere assolutamente a fuoco. Io preferisco sedermi per terra, e sono anche più comodo. Una volta ho visto un padre fotografare il proprio figlio giocare sulla battigia: per non sporcarsi di sabbia ha scattato 20 minuti in piedi; non credo abbia ottenuto molto. :-)
6) Bisogna evitare qualsiasi frase tipica: ‘sorridi’, ‘guarda qui’ e soprattutto evitare che mamma e papà interagiscano con il fotografo. Naturalezza e spontaneità. Istruire a tal proposito i genitori (che sono facili ad innervosirsi se il loro pargolo non si presta a guardare con aria intelligente verso l’obbiettivo) è compito preventivo e fondamentale: anche loro devono capire che la parola fretta non esiste nel vostro vocabolario.
7) Dicevo all’inizio che le regole sono fatte anche per non essere rispettate. Dopo essere diventati parte dello sfondo è possibile cambiare tecnica e diventare compagni di gioco del bambino. Uscite dall’anonimato e giocate con lui, soprattutto se molto piccolo. Utilizzate i suoi pupazzi e fate ghiri-ghiri sotto il suo mento. La cosa peggiore che puoi capitarvi è che si metta a piangere: e perfidi come Crudelia Demon riuscirete a scattare un ritratto bellissimo.
8) Il protagonista della foto è il bambino. Riempite il fotogramma con i suoi occhi, il suo sguardo, il suo sorriso. Se cercate un ritratto ambientato evitate qualsiasi tentativo di distrazione. L’occhio di chi osserva la foto deve cadere sempre, subito ed inevitabilmente sull’attore principale dello scatto: il bambino.
9) Fate in modo che l’aspetto del bambino sia curato, comportatevi come se fosse la più bella delle modelle. Vestiti puliti (niente macchie), simpatici e, se possibile, neutri: niente gormiti, supereroi, fate colorate. Ritorno al punto precedente: il protagonista della foto è il nostro cucciolo di uomo (mica posso scrivere mille volte bambino) non l’uomo ragno che ammicca sulla sua maglietta. Puó esserci una foto (simpatica) con la bocca sporca, il mocio che cola dal naso: ma deve essere un singolo scatto sporadico. Il vostro modello deve essere perfetto, l’orgoglio dei suoi genitori.
10) Evitate le foto statiche. Bambino in centro che guarda verso di Voi, ma questo vale per tutti i tipi di ritratto. Decentrare il soggetto è fondamentale (regola dei terzi), fate in modo che non guardi nella fotocamera, cercate una distrazione, lasciatelo giocare. E lui vi ricompenserà con espressioni bellissime.
Questo è il mio decalogo. Attenzione però, fotografare un bambino può essere molto pericoloso: chiedete sempre il consenso ai genitori, fate capire chiaramente le vostre intenzioni ed eventualmente fatevi firmare una liberatoria. Il mondo è pieno di supereroi pronti a denunciarvi (e anche peggio) solo per un sospetto.