Isole nella rete è un romanzo di Bruce Sterling. Da molte parti viene definito come il capolavoro del post-cyberpunk. Ho deciso di leggerlo spinto dal consiglio di un amico ma sono rimasto decisamente deluso. Nonostante la mia passione per la fantascienza e per tutto quando concerne il virtuale non sono un appassionato di lettura cyberpunk: non sono mai riuscito a capire Gibson e faccio fatica a immedesimarmi negli scenari futuri descritti dagli autori del genere. Isole nella rete non sfugge a questa regola: il mondo descritto da Sterling è strano, descritto poco e male, difficile da capire.
I personaggi che animano la vicenda hanno (con la sola eccezione di Jonathan Gresham) qualcosa di irreale, di mistico, che li rende anonimi e poco credibili. La storia è terribilmente noiosa e scorre lenta, troppo lenta: l’idea di abbandonare la lettura è passata diverse volte nella mia testa. Spero che Bruce non se ne abbia a male, ma il suo libro “post-cyberpunk” mi ha davvero deluso.
Isole nella rete
22 Febbraio 2007
e’ passato un po’ troppo dall’ultima lettura per poterti dare un parere su _come_ è scritto.
ti faccio però notare che il mondo tecnologico è volutamente mistico ed incomprensibile, in quanto un hacker {nel senso vero del termine} è l’equivalente moderno di uno “stregone”.
ancora, conosci Sealand ? Se no leggi QUI e dimmi se non è una “isola nella rete” come descritto
uff, qui sarebbe:
http://www.nezmar.com/un-film-su-sealand
Ho sempre preferito Gibson a Sterling e la letteratura cyberpunk non è semplice, bisogna entrare un po’ nell’ottica che diceva anche Koolinus, ma vorrei proprio vedere com’è questo post cyberpunk, la rete è qualcosa di molto diverso esteticamente da quello che avevano immaginato vent’anni fa
Ecco, lo evitero’ accuratamente allora =)