La gentilezza è la più grande forma di ribellione e la musica, il più potente mezzo di condivisione.
– Vale Petrilla
Quando ho visto la scena non ho potuto evitare/esimermi; ero dall’altra parte del marciapiede, ho aspettato il semaforo rosso e mi sono lanciato in mezzo alla strada. La signora ovviamente si è accorta della mia manovra bizzarra, ha alzato lo sguardo dal lunghissimo scontrino e mi ha fissato con uno sguardo più che perplesso. Ho scattato, ho ringraziato e le ho chiesto: “Ha lasciato qualcosa nel negozio?”. Le ho strappato un cenno di un sorriso e sono scappato nella direzione opposta, come un supereroe d’altri tempi.
Non saprei proprio come catalogare questo racconto di Portoferraio, ma credo che possa dividersi fra street e immaginazione. Al termine della tre giorni elbana, con il gruppo di IgersPiemonte, abbiamo trascorso due ore a fotografare il centro storico della capitale dell’isola. Il tempo è sempre tiranno e quindi abbiamo raccontato il pochissimo che siamo riusciti a intravedere: siamo partiti in direzione opposta e contraria verso l’alto, raggiungendo il pittoresco Forte Stella (2 euro d’ingresso spesi bene), poi siamo ridiscesi verso il basso fra piazze, scalinate e tunnel, sino a raggiungere il mare. È un tipo di fotografia che mi piace, soprattutto se realizzata in gruppo (anche se tendo a distrarmi): credo sia un ottimo modo per migliorarsi e comprendere punti di osservazione diversi dal proprio. Sono tante foto, molto distanti tra loro, un concetto diverso dal reportage e dal racconto fotografico: è un potpourri di immagini senza filo logico se non quello cronologico e geografico. È un processo che tempo fa non avrei seguito e forse nemmeno compreso, ma prendetelo così: senza capo e senza discepoli.
Questa è una banale e ironica foto di street a Torino. Ma nasconde qualcosa di più, quella vetrina fa parte del più piccolo negozio di Torino, un bugigattolo chiuso fra due pilastri dei portici di via Palazzo di Città, dove in due metri quadri trova spazio solo il suo proprietario: Antonio Ferrara.
Purtroppo pochi giorni fa, il 3 marzo scorso, Antonio è mancato e questo piccolo ma importante pezzo di storia torinese non esiste più. :-(