Quest’anno, per il tradizionale spettacolo pirotecnico dedicato alla festa della Madonna, ho deciso di seguire la corrente classica e mi sono piazzato in piazza Maggiore; nel cuore della Notte Bianca monregalese. L’idea era di fotografare le persone, la Chiesa della Missione e i fuochi d’Artificio: i celebrati Feu ‘dla Madòna (non imparerò mai la pronuncia corretta). Non mi sono esaltato molto, la posizione non mi ha convinto, troppo disturbo, e quindi mi sono mosso (anche un po’ di corsa). Prima vicino al piatto di ceramica, poi dal vecchio tribunale e infine, colpo di fortuna clamoroso, dalla funicolare. Dico colpo di fortuna perché, proprio durante gli ultimi fuochi d’artificio, è passata la funicolare -andata e ritorno- e questo mi ha permesso di ottenere una foto con un mosso creativo diverso, anche interessante. Mi sono salvato all’ultimo istante, in corner.
Vai RRouge! è un album live del 1987, secondo Rolling Stone Italia è uno dei 100 dischi italiani più belli di sempre. Ci sono particolarmente legato perché è un disco (una musicassetta in realtà) che, a forza di ascoltare nel walkman, ho praticamente consumato (altri tempi); all’epoca avevo 14 anni, internet e la rivoluzione social erano un’ipotesi, come il futuro. Un album che posso definire eccezionale senza paura di smentita, Enrico Ruggeri era un cantante in grande ascesa (il 1987 è l’anno della vittoria al Festival di Sanremo con Morandi e Tozzi) e il meglio doveva ancora arrivare.
Dopo queste premesse è chiaro che non potevo mancare ieri sera al suo concerto al
Mov Summer Festival di Mondovì. Enrico
è salito sul palco puntuale come un orologio svizzero e ha subito iniziato a cantare i suoi più grandi successi (
Ti Avrò e Il portiere di notte sono sempre strepitose) Da tempo sono un po’ a digiuno, ma in quasi tutte le canzoni non ho faticato
a decifrare subito la melodia; non pensavo che la mia memoria funzionasse così bene: non ricordo in quale tasca ho messo il tappo dell’obbiettivo, ma riesco perfettamente a ricordare il testo di
Polvere.
Solitamente non sono mai molto soddisfatto delle mie foto musicali, ma questa volta ho un’idea diversa. Nonostante il palco fosse semplice e lineare (ma ben illuminato), già osservando lo foto sullo schermo della fotocamera mi sembravano interessanti; il computer non ha fatto altro che confermare la prima impressione e anche la messa a fuoco mi sembra indovinata (credo che in questo tipo di fotografia sia un elemento fondamentale e non discutibile). Volevo a tutti i costi fotografare Ruggeri nella sua classica posa con l’asta del microfono a 45 gradi in diagonale (tipica anni ’80, con i famosi occhiali da sole bianchi) e non mi ha deluso: posizione perfettamente interpretata e fotografata. Sono 26 foto un po’ monodirezionali (fra il pubblico non avevo possibilità di spostarmi), ma credo di essere riuscito a dare una bella interpretazione del concerto.
Aria un po’ viziata, quella finestra andrebbe spalancata
Tela rovinata, e la cornice tutta consumata
Polvere, troppi ricordi, è meglio esser sordi
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Il tema del concorso fotografico collegato al Campionato Italiano di Bocce Quadre aveva un titolo difficile, molto difficile: Ritornare Bambini. Quando si gioca torniamo tutti un po’ bambini, ma il titolo di questa foto credo possa essere un altro, più preciso: Rimanere Bambini. E’ uno scatto che ho rubato in un momento di pausa della gara, il protagonista di questo foto, mentre scherza e si mette in posa per il fotografo ufficiale, è Gianpiero Gregorio presidente (credo) dell’Associazione Ricreativa Culturale Bocce Quadre Mondovì. Rimanere Bambini e non, come dovrebbe essere ritornare, perché lui non è mai diventato grande, è rimasto bambino dentro, e questo è forse il più grande risultato al quale possa ambire un essere umano adulto.
Sabato 3 e Domenica 4 Agosto, nella splendida cornice di Mondovì Piazza, si è disputata la 12ª edizione del Campionato Italiano di Bocce Quadre. Sinceramente non ho idea di chi possano essere i nuovi campioni d’Italia, ma non ha molta importanza. Importante è che la manifestazione sia stata nuovamente un grandissimo successo di pubblico (numero record di iscrizioni) e che questa edizione non sia stata funestata dal maltempo come successo in passato.
Domenica mi sono presentato in piazza per fotografare la competizione: è sempre interessante riprendere gli atleti nel gesto tecnico del lancio della boccia quadra, ammirare le tecniche di gara, la posizione del corpo, gli oggetti utilizzati per bilanciare perfettamente il peso, l’abbigliamento studiato nei minimi dettagli, lo stile e le scelte logistiche di campo. Purtroppo per problemi personali non sono riuscito a dedicare il tempo che avrei voluto alla fotografia, ma ho scelto 25 foto che credo riescano a dare un’idea della nobile arte della boccia quadra. Campioni che si preparano per mesi all’evento, la cui concentrazione è assolutamente intaccabile da qualsiasi agente esterno.
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