POSTED ON 20 Mar 2024 IN
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POSTED ON 20 Mar 2024 IN
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POSTED ON 10 Mar 2024 IN
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Il Carlevè è tornato in grande stile: un nuovo presidente, nuove energie, tanti carri, una sfilata di altissimo livello, gruppi decisamente numerosi e un carro di Mondovì finalmente degno di questo nome. Io purtroppo non stavo bene (mali di stagione) e quindi mi sono un po’ risparmiato, niente foto generaliste, niente ritratti, niente copertura totale dell’evento: non ho molto tempo a disposizione e ho quindi deciso di dedicare un numero ridotto di energie alla post-produzione delle immagini. Ho creato un piccolo portfolio, un reportage di 12 foto che serve ad illustrare quello che personalmente ho vissuto come carnevale. Mi sono concesso solo una piccola divagazione: il momento in cui i ragazzi delle Teste matte di Villafalletto hanno lanciato in cielo i palloncini dedicati ai cugini Casale, scomparsi in un tragico incidente stradale, con questo pensiero: “Marty e Met: ci avete insegnato tutto tranne che a vivere senza di voi“. Perché ho percepito forte la loro commozione, ho sentito l’emozione e mi sembrava giusto dedicare una foto a quel momento.
POSTED ON 1 Feb 2024 IN
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POSTED ON 24 Gen 2024 IN
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Nella mia esperienza di urbexer ho visitato alcuni luoghi indimenticabili, che lasciano una memoria importante e che riescono a togliere il fiato. Molti perché hanno una bellezza intrinseca, reale, tangibile, altri perché dopo averli visti e desiderati da tempo quando arriva il momento l’emozione è sempre tanto forte. E poi ci sono ambienti che rimangono nel cuore, anche solo ad annusarli, a intuirli, a immaginarli. La storia di queste foto è complicata, consta di un salto indietro nel tempo importante e di una serie di richieste, conferme, amicizie, opportunità. E quando l’opportunità capita, e poi capita ancora, forse è un segnale che giocoforza debba essere sfruttata, nonostante i retro pensieri.
L’esplorazione di quella che viene definita Villa dei Libri (ma che in realtà ha un nome aristocratico e altisonante) è stata praticamente notturna: tutte le foto sono scattate con il treppiede, sensibilità alta e tempi decisamente lunghi perché ho preferito entrare sfruttando delle tempistiche insolite. Ed è stata un’esplorazione in solitaria, e mi capita di rado, perché la mia controparte ha scelto di non entrare per rispettare un principio di correttezza e di rispetto nei confronti dei proprietari: una promessa da mantenere. La sua motivazione è assolutamente comprensibile, ma devo ammettere che mi è dispiaciuto molto fotografare da solo per come erano iniziate e proseguite le ricerche e per il livello della location.
Sono entrato e uscito senza sfiorare niente, cercando di essere il più invisibile e veloce possibile, per non disturbare l’idea di calma e tranquillità che regnava intorno a me. Ho scelto di riprendere solo le stanze più interessanti e per una volta ho preferito non creare un reportage completo, ma solo di cogliere l’essenza più importante. E ci sono i libri, che sono la storia di questa villa, che portano un’impronta forte: si sente il profumo della carta e della polvere ed è una magia che non riesco a descrivere con le parole, ma solo con le immagini. Spero di essere riuscito a rendere l’idea delle emozioni che ho provato mentre aspettavo, un tempo interminabile, che si chiudesse l’otturatore.
POSTED ON 24 Gen 2024 IN
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POSTED ON 23 Gen 2024 IN
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POSTED ON 8 Gen 2024 IN
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Non è ancora il momento di abdicare e parlo sempre di mongolfiere, anche se non era mia intenzione. Domenica mattina, causa vento e cielo pessimo, si sono alzati in volo libero (quindi senza competizione) pochissimi palloni. Io sono andato in Garzegna, una zona un po’ esterna a Mondovì, per fotografare con il tele la torre del Belvedere (e magari una mongolfiera). Non sono riuscito, normale amministrazione, ma ho comunque scattato a 500mm con la R7 (quindi equivalente 800mm) questa foto della The Power of Fire di Paolo Bonanno che sorvola le montagne innevate. Apparentemente, effetto del tele. È la foto con la più lunga focale che io abbia mai scattato, comunque pubblicato. Sono rimasto sorpreso dalle qualità di quest’ottica che grazie allo stabilizzatore interno (5 stop), unito all’IBIS della R7, permette scatti a mano libera altrimenti impossibili: anche con zoom al 100% la nitidezza della mongolfiera (non saprei definire la distanza comunque era molto lontana) è impressionante. Può sembrare, ma non è una desaturazione selettiva.
POSTED ON 7 Gen 2024 IN
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POSTED ON 7 Gen 2024 IN
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Ieri sera è andato il scena lo spettacolo del Night Glow e come tutti gli anni il pubblico è arrivato numeroso nonostante il buio e il freddo. È cambiato però il genere, dopo due anni a ritmo di Rock (School of Rock e Stranger Things) è salito in console Aladyn direttamente da Radio DJ e, giocoforza, sono cambiati musica e ritmi. Questa scelta ha reso difficile il lavoro del povero fotografo che si è ritrovato a combattere anche con il ritmo sincopato (scusate se non è il termine corretto) della musica dance moderna oltre che con il buio, le alti luci, il movimento delle mongolfiere, la posizione, i tempi tecnici. Il tutto significa no treppiede, no flash, ma solo comprensione della luce e combinazione iso/diaframma/tempo decisamente variabile e complicata. Ho scelto di fotografare in manuale (come sempre nei casi impossibili per l’esposimetro), impostando il tempo minimo (1/100) per evitare il mosso, diaframma a tutta apertura (fuoco a infinito con il grandangolo a f/2,8) e ISO al minimo indispensabile (800-1600). Ho preferito sottoesporre decisamente perché sapevo che altrimenti le luci delle fiamme mi avrebbero bruciato l’esposizione, un po’ come la luna che nel buio illumina più di quanto ci si possa aspettare. Nella foto di DJ Aladyn invece ho cambiato ottica (40mm), ho impostato a f/1.8 per sfuocare lo sfondo e scelto un’esposizione a metà, ma ho comunque sottoesposto facendo in modo che le mongolfiere rimanessero poco sovraesposte e il soggetto in primo piano fra l’ombra e la luce: poi in post ho leggermente alzato le ombre senza cadere nel rumore e lavorato sui colori in primo piano. Oggi sono particolarmente noioso, me ne rendo conto, ma l’anno prossimo (oppure in occasioni simili) questo post mi servirà come utile promemoria. :-)
POSTED ON 7 Gen 2024 IN
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In questa foto l’amico fotografo Valerio Giraudo vola (nell’immagine in realtà è prossimo al rientro a terra) con il Maradona delle Mongolfiere al secolo Paolo Bonanno. E tutte le volte che sento pronunciare questo paragone dalla speaker della manifestazione immagino Paolo fare gli scongiuri in modo poco ortodosso: ma non era meglio il Messi delle Mongolfiere?
POSTED ON 7 Gen 2024 IN
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POSTED ON 7 Gen 2024 IN
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Dopo un venerdì di attesa finalmente è arrivato il momento del primo decollo per le mongolfiere che quest’anno animano il raduno dell’Epifania di Mondovì, la più importante manifestazione italiana dedicata ai palloni aerostatici. La neve scesa per tutta la giornata di ieri ha bloccato il primo giorno di voli, ma ha reso la scenografia decisamente più accattivante imbiancando le montagne che circondano la città. Quest’anno i piloti che partecipano al raduno sono 30 e oltre ai soliti celebri campioni locali (Paolo Bonanno, John Aimo, Davide Morando e Paolo Oggioni) saranno presenti piloti proveniente da tutta Europa. Fra le forme speciali, che da sempre attirano la curiosità degli spettatori più giovani, quest’anno possiamo ammirare una dolcissima coppia di pinguini, l’Unicorno Lulù e per la prima volta in Italia l’olandese volante, un veliero di ben 35 metri. Domani, tempo permettendo, è prevista un’altra giornata di voli alle 8.30 e alle 14.30.
Questa mattina, dopo una veloce colazione al bar del Balloonporto, sono subito partito alla volta del campo di partenza. Freddo importante, ma questo ha reso ghiacciata l’erba impedendo la formazione di fastidioso fango (mio acerrimo nemico). Ho fotografato le partenze, qualche ritratto, qualche foto dal basso, quindi sono tornato al solito tetto per fotografare le mongolfiere in volo. Ovviamente il vento girava verso la scenografia peggiore e purtroppo i risultati si vedono. Nel pomeriggio invece sono rimasto tutto il tempo nella zona di decollo perché la direzione di Eolo (maledetto) era ancora la stessa del mattino. Purtroppo nel pomeriggio il fango era presente e decisamente fastidioso. Dopo una pausa di post-produzione in sala stampa ancora di corsa per fotografare la Night Glow, ma questa è un’altra storia che vi racconterò domani… È che sono un po’ di fretta in queste ore e non ho avuto il tempo di respirare. Le foto sono in ordine praticamente casuale; un’ultima curiosità: ho scattato con 2 macchine fotografiche e 6 diversi obbiettivi. Domani provo ad aggiungere qualcosa. :-)
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POSTED ON 6 Gen 2024 IN
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Titolo completo dell’opera: La magia di un bacio, sotto la neve, a Piazza. Ho scritto opera in modo un po’ pomposo perché in questi giorni, discutendo di fotografia, sento tanto parlare di artisti e opere, ho quindi deciso di salire anche io sul carro (infatti sui social, caso eccezionale, la foto è firmata).
La genesi di questa immagine ha una storia che merita di essere raccontata: sono a Piazza, che poi è il
rione più bello di Mondovì, e aprendo le finestre mi accorgo dello spettacolo che la neve regala attraverso le luci del
mapping natalizio. Non perdo tempo: afferro la macchina.foto con il grandangolo luminoso (sempre pronta), aggancio il flash (con la neve un piccolo lampo serve per illuminare i fiocchi in primo piano) e mi lancio in strada.
L’atmosfera è meravigliosa, un ragazzo suona il piano sotto i portici, la neve scende lenta e colorata, le persone guardano in aria come circondate da un’aurea di estasi. Salgo sui gradini della Chiesa della Missione per trovare un punto di vista alternativo e mi accorgo di due ragazzi che, abbracciati, camminano a una ventina di metri da me in mezzo alla neve. Non sono timido e grido ad alta voce: “Ciao, scusa, siete fidanzati? Potete darvi un bacio romantico per una foto?”. Ho dovuto dirgli di smettere altrimenti avrebbero limonato tutta la sera. Nel frattempo passano due signori più anziani e mi gridano, con malcelata ironia: “Dobbiamo baciarci anche noi?”. È un gesto d’amore, perché no?