
Questa foto non sarebbe dovuta apparire fra le ‘predilette’. Perché nella mia idea di realizzazione l’immagine ideale comprende anche la macchina.foto; senza sembra che il soggetto (cioè me stesso) utilizzi l’obbiettivo come un auricolare anziché come un’arma. E no, non si sente parlare Ansel Adams. Però mi piaceva molto la mia espressione (che attore!!) e trovavo il maglione particolarmente adatto al contrasto con lo sfondo arancione: ho quindi deciso di regalarla al mio amato pubblico di fedelissimi. E perdonate la faccia, ma ho solo quella. ;-)

E questo è il piccolo e dolcissimo Federico nel giorno del suo battesimo. Durante il pranzo mi sono sistemato ad un paio di metri dal suo passeggino e per circa 20 minuti ho catturato le sue emozioni, la sua voglia di giocare e anche la sua tristezza. E lui guardava il mondo andare avanti, osservava il passaggio degli invitati e dei camerieri con aria disincantata. E io per colpa sua mi sono perso l’arrosto. :) Tutte le foto sono scattate con il 135 F/2 a 1/50 di secondo (100 ISO).



Ho scattato queste foto di Elisa durante un WorkShop; partecipo sempre mal volentieri ad eventi di questo tipo (si paga, troppa gente, confusione, non si impara nulla) ma in questo caso ho voluto fare un’eccezione. Per un paio di motivi fondamentali: per la location e per il tipo di difficoltà che avrei incontrato. Abbiamo scattato al ‘Six Love‘ un motel di Torino con suite a tema: struttura meravigliosa. La nostra stanza era una grotta, una grotta vera e propria con due vasche da bagno ed una doccia, un letto ricavato fra le pietre, stalattiti e stalagmiti. Una grotta vera, giurassica per la precisione. Molto interessante per scattare. E anche per fare altro, ma quello è un altro discorso sul quale preferisco non dilungarmi qui. ;-) E poi c’erano le difficoltà: pochissima luce, diaframma molto aperto, anzi, tuttaapertura e rischio elevato di mosso. Quindi ISO alti e grana, tanta grana. Ho scattato sempre a f/4, cioè il limite di apertura consentito dal mio 24-105 e con ISO impostati a 800; oltre la 5D inizia a diventare difficile da gestire. Ho scattato quasi 200 foto e questa è solo una piccola selezione delle migliori. Concludo facendo i complimenti ad Elisa che si è dimostrata bravissima e, importante, capace di soffrire: sarà entrata ed uscita dall’acqua una dozzina di volte senza mai lamentarsi. Una santa.






Quando Alejandro Finisterre inventò il
Calcio Balilla probabilmente non immaginava il successo che avrebbe avuto il suo gioco. E quando lunedì scorso mi hanno proposto una partitella io non potevo immaginare a cosa sarei andato incontro. Ero titubante. Ma un paio di amici hanno comprato in società un Calcio Balilla professionale. E lo trasportano in giro. Un Calcio Balilla itinerante, una sfida infinita: dalla piazza del paese sino al giardino di casa mia. Un torneo continuo, una serie di sconfitte (tante) e vittorie (pochissime). Non esiste niente di più social: giocano donne e uomini, bambini e anziani. Non si può rullare e sono vietati i ganci. Non ricordavo quanto fosse divertente una partita: il tempo scorre veloce, le palline entrano in porta, il calcetto è in pendenza ma si continua fra sfottò e risate, fra rimonte e risultati a sorpresa. Una droga, una magia.
Ho scattato questa foto durante una delle mille partite giocate lunedì sera. Ho impostato la priorità di diaframmi a tuttaapertura e controllato il tempo di scatto (1/5). Non volevo utilizzare il flash e ho lasciato la foto come veniva: mi piace l’effetto mosso perché oltre all’idea del movimento mi permette di nascondere i volti dei giocatori e degli spettatori. :)