…immersi nei colori d’autunno. Un titolo un po’ prosaico per definire una passeggiata fotografica organizzata dal Mondovì Photo sulle rive del fiume Pesio. Ci siamo ritrovati in 7 appassionati veri (che non temono la sveglia alle prime luci dell’alba di domenica) per riuscire ad immortalare questo piccolo ma spettacolare tratto di fiume (era il 27 di ottobre ed io sono sempre in ritardo). Tutte le foto sono scattate con il filtro ND64, polarizzatore e, ovviamente, treppiede (data la lunga scarpinata ho scelto di portare con me il leggerissimo e pratico beFree della Manfrotto). Per ottenere questo effetto tipo seta sull’acqua che scorre è necessario scattare con tempi lunghi (in questo caso quasi sempre 6 e 10 secondi); purtroppo in pieno giorno questo risulta quasi impossibile. Si deve quindi ricorrere ad un filtro Neutral Density che riduce l’intensità della luce che arriva al sensore. Per queste foto ho utilizzato un ND64 che permette di ridurre il tempo di scatto di 6 stop. Sembra semplice ed in effetti lo è: ci vuole solo qualche metro di pazienza, ma i risultati sono garantiti.
Da diverso tempo volevo provare a fotografare un cielo stellato e, magari, la via Lattea. Non è un’impresa facile come può sembrare e bisogna utilizzare alcuni accorgimenti. Mi piacerebbe molto scrivere un articolo approfondito sulla fotografia notturna ma mi limiterò, per questa volta, a spiegare come sono riuscito ad ottenere questa foto. Deve essere notte e non ci devono essere nuvole: praticamente estate.È necessario trovare un luogo lontano dall’inquinamento luminoso, l’ideale è sempre la montagna. Per quanto riguarda invece le questioni tecniche serve un treppiede: ho scattato a 30″, un secondo in più (circa, ma questo dipende molto dal tipo di focale) avrebbe mostrato il mosso della sfera celeste. Ovviamente tutta apertura (con il 16-35 impostato a f/2.8), ISO al limite consentito dalla macchina.foto (ho scelto di impostare a 1600, ma avrei potuto osare di più) e messa a fuoco manuale a infinito meno qualcosa. L’ideale sarebbe avere un soggetto in primo piano, qualcosa di interessante che possa dare qualità alla foto; in questo caso, non avendo molto a disposizione, ho scelto la silhouette nera della montagna.
Altra escursione fotografica notturna. Questa volta, sfruttando le possibilità offerte dalla recenti nevicate, a gironzola per il centro storico di Cuneo. Un freddo pazzesco; temperatura nettamente sotto lo zero. Nella foto (tempo di esposizione 20 secondi) il monumento dedicato al matematico Giuseppe Peano (inventore della curva che porta il suo nome). La targa commemorativa non si vede: è sepolta nella neve! :)
Questa foto ha subito un’elaborazione pazzesca e molto complicata. Le linee verticali erano completamente storte e mi sono visto costretto a ritagliare e raddrizzare la parte destra del palazzo. Ho impiegato più di qualche secondo. Ho scattato con il cavalletto impostando un tempo di esposizione di 13 secondi: trovo molto affascinante l’alone intorno alla luna e i colori creati dai lampioni. La lunga esposizione notturna comincia a piacermi.
I lunghi tempi di esposizione ed il cavalletto non sono certo le mie armi ‘fotografiche’ preferite. E infatti questa è la prima foto del genere che pubblico; ma una gita notturna a Caraglio, con gli amici del gruppo Flickr Noi del Piemonte, è stata l’occasione (ghiotta) per scattare con tempi lunghi, anzi, lunghissimi. Per questa foto ho piazzato la macchina sul cavalletto, impostato autoscatto e 4 secondi di esposizione. Sono salito sulla scalinata (durante il conto alla rovescia) e ho agitato le braccia per tutto il tempo di apertura del diaframma. Ho completato l’opera convertendo la foto in bianco e nero, quasi seppia, per dare un tono d’antan. E il sottoscritto diventa una specie di fantasma.
Questo è un vecchio post del 2008, sono passati solo tre anni e sembra un secolo. Mi piaceva la foto e volevo che entrasse a far parte del mio PhotoBlog; ho modificato qualcosa, contrastato e tolto le occhiaie. ;-)
Anche io ho deciso di alzare la mano. Mi piaceva l’idea della foto. Se si alza una mano poi si alzano tutte. E adesso sparateci tutti. Il progetto è curato da Speranza Castillo: si tratta di una mostra che verrà allestita al teatro san Ferdinando di Napoli dove si chiuderà la tournée teatrale dello spettacolo Gomorra (dal libro di Roberto Saviano). Hanno già partecipato molti personaggi celebri (tra cui il sottoscritto). Alziamo tutti la mano a favore della legalità.