Il 2 Marzo è la giornata nazionale delle ferrovie dimenticate (c’è anche un concorso fotografico). E proprio dietro casa mia, a Beinette, c’è una stazione abbandonata. Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione (a dire il vero mi hanno quasi costretto). La linea ferroviaria Mondovì-Cuneo è stata soppressa il 17 giugno 2012 dopo 125 anni di servizio. Non ho aggiunto il termine ininterrotto perché rimase chiusa per ben 7 anni (fino al 2003) a causa del crollo del ponte sul Gesso in seguito all’alluvione del 1996. E’ in stato di totale abbandono da quasi due anni: pochi ne sentono la mancanza ma non si parla di alternative, non si parla di conversione. Ed è un peccato perché camminando sui binari si sente la storia, si può percepire ancora il rumore del treno. Ed è davvero una sensazione molto strana.
Il titolo di questa foto è istintivo. E’ la prima parola che mi è passata per la mente ammirando quel momento, respirando la sensazione. Perché talvolta la macchina fotografica è in grado di compiere magie, di trasformare un momento bellissimo in qualcosa di magico. E ti permette di ricordare e di rivivere emozioni, pensieri, sentimenti che altrimenti rimarrebbero in un angolo sperduto della memoria, un angolo nel quale il tuo cervello non passerà mai più se non stimolato adeguatamente con la fotografia. E questa, scusate se esagero, è magia pura.
Fotografare il tramonto è sempre qualcosa di banale. Provate a digitare ‘sunset’ su Instagram (oppure Flickr) e verrete inondati da milioni di foto; la stragrande maggioranza inutili e anche noiose. E poi c’è una piccola percentuale, piccolissima, che merita di essere vista, forse anche ammirata. Io credo (e spero) che questa immagine possa far parte di quel piccolo ed infinitesimale insieme di foto che meritano un po’ di attenzione. Ancora Portovenere, ultima perla ad Est della Liguria: treppiede, grandangolo estremo (16mm) e filtro ND64. Per avere la possibilità di utilizzare un tempo lungo ho chiuso completamente il diaframma (f/22) e abbassato gli ISO a 50, il minimo consentito dalla legge. Questo piccoli accorgimenti mi hanno permesso di scattare con 30 secondi di esposizione per ottenere un cielo leggermente mosso ed un mare effetto seta. Un po’ di fotoritocco e la magia di Portovenere hanno fatto il resto.
Scusate il titolo, lo so, è davvero orribile. Ma è uscito così, istintivo, e non ho saputo resistere alla tentazione. Questa è una parte, se non ricordo male la punta estrema, del Castello di Porto Venere anche conosciuto come Castello Doria. Purtroppo non sono riuscito a visitarlo, in inverno è chiuso nei giorni feriali: viaggiare in bassa/bassissima stagione presenta anche degli inconvenienti. Quindi mi sono visto costretto ad ammirarlo dal basso ma, complice un cielo quasi perfetto (talvolta capita), un paio di foto interessanti sono uscite ugualmente. Questa è la mia preferita. E guarda caso sembra proprio un castello nel cielo.