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Amare la Galeazza
POSTED ON 14 Dic 2017 IN Landscape     TAGS: sunrise, longexposure, sea, tripod

Galeazza (Sunrise)

Galeazza è qualcosa che per il mondo non significa nulla. Per gli imperiesi, ma forse dovrei dire onegliesi, è la conclusione di una storia. Dopo la Galeazza c’è il vuoto, è lo scoglio posto alla fine del mondo conosciuto. Perché qui finisce Imperia, è una linea di demarcazione fondamentale. La Galeazza è una spiaggia: difficile, dura, impegnativa, di sassi e scogli, ma romantica e personale. Perché solo i ciantafurche (i cacelotti sicuramente no, ma loro cosa possono saperne?) riescono ad amare questo piccolo tratto di costa e il suo simbolo: la Galeazza, l’enorme scoglio dal quale è obbligatorio tuffarsi per essere veri, vivi e uomini. Io adoro questo piccolo lembo di spiaggia cattiva, significa tantissimo per me: è dove andavo da bambino, è dove ho imparato a nuotare; è il tuffo rinfrescante dopo la corsa serale sull’incompiuta. Ma la meraviglia della Galeazza è il rumore delle onde che si infrangono sulle pietre, nel silenzio dell’alba. E’ un suono che può sembrare ostico, ma che in realtà, per chi sa ascoltare, è dolcissimo. E carico di emozioni, di vita.

[…] Anche la Galeazza è ciottoli, scogli, tranquillità, ma soprattutto ha un panorama unico visto dal mare. La spiaggia è dominata da una collina di macchia mediterranea e pini di Aleppo, punteggiata da qualche villa opulenta che non disturba, ma lascia immaginare un passato non lontano in cui una parte era coltivata a vigneto e le foche monache saltellavano goffamente sulla riva per divorare l’uva matura. In mare si alza la Galeazza, cinque metri di scoglio che pare una nave antica, da sempre tappa del rituale di formazione dei ragazzi locali e no: chi si tuffa dalla cima diventa automaticamente adulto.

Sassi
POSTED ON 13 Dic 2017 IN Landscape     TAGS: sunrise, longexposure, sea, tripod

Sassi

E’ un fondale indistinto.
Nel colore plumbeo vedo levigato

un manto d’acque.

 
Schiarita da schiume biancastre
la luce s’inerpica sulle gole
e nei meandri più bui
che la roccia riveste,
accocolati e avvinghiati nel salso,
sassi e sassetti si radunano

su rade schiumose.

 
Lì restano

finchè una corrente invadente
li assale,
li sposta.

 
Graffiate e scavate

da miriadi di anni,

 
le rocce s’imbevono,

si nutrono

 
vivendo nel giogo tortuoso e

invadente
dell’incessante flusso.

 
Maria Grazia Azucena Rossi

Archacon – Notre Dame de Passés
POSTED ON 21 Feb 2017 IN Beach     TAGS: pier, clouds, sea

Archacon - Notre Dame de Passés

Questa foto risale ad una vacanza nell’estate del 2006 nel Sud della Francia. Siamo ad Arcachon, un bellissimo paese, decisamente turistico, sull’oceano Atlantico vicino a Bordeaux e alla celebre Dune du Pyla. Fortunatamente si vede che la foto arriva dal passato: la qualità non è altissima (EOS 20D con EF 18-55) e, soprattutto, il fotoritocco è quantomeno discutibile. Altri tempi, altri pensieri, altre idee: all’epoca ero molto più esasperato di oggi. Avevo già pubblicato un’altra foto di Arcachon, scattata pochi minuti dopo (cielo bellissimo quel giorno) e le metodologie di scatto e post-produzione sono decisamente simili. Però devo ammettere che queste scelte, anche se eccessive, non sono così malvagie; anche viste a quasi undici anni di distanza.

Calafuria
POSTED ON 7 Feb 2017 IN Landscape     TAGS: sea, sky, clouds

Calafuria

Torre di Porto Giunco
POSTED ON 28 Nov 2016 IN Landscape     TAGS: clouds, sea

Torre di Porto Giunco #01

La spiaggia di Porto Giunco, a Villasimius, è dominata dall’omonima Torre. Durante la giornata avevo notato delle figure umane prendere il sole sugli scogli circostanti la torre; ho quindi studiato la situazione e cercato di capire quale fosse la strada più breve per salire in cima. A metà pomeriggio non ho resistito e sono partito all’attacco della vetta. Pensavo fosse semplice, ma invece l’impresa si è rivelata più complicata e faticosa, soprattutto faticosa, del previsto. Arrivato in cima però avuto l’onore di ammirare un panorama strepitoso: la posizione della Torre è ovviamente strategica e dal promontorio si riesce ad osservare praticamente tutta la costa. Avvicinarsi alla Torre è severamente vietato ed infatti io sono rimasto molto molto lontano ed ho fotografato quasi esclusivamente con il grandangolo. Ho superato il limite solo per qualche secondo, giuro! :)

Torre di Porto Giunco #03Torre di Porto Giunco #02

La torre di Porto Giunco è una torre di avvistamento spagnola che si trova sul versante est del promontorio di capo Carbonara, nel territorio di Villasimius. È raggiungibile a piedi dalla caletta di porto Giunco seguendo un sentiero che si snoda nella macchia mediterranea che ricopre il promontorio, oppure in auto dal versante di Capo Carbonara. La torre si trova ad una altezza di circa 50 metri sul livello del mare e dalla sua posizione domina la sottostante spiaggia di porto Giunco e lo stagno di Notteri. La torre alta circa 9 metri è di forma tronco-conica e fu edificata probabilmente nel 1578. Il materiale da costruzione utilizzato è il granito locale. La struttura originaria aveva una volta a cupola. La cima della torre è raggiungibile tramite una scala a chiocciola interna. La torre viene classificata fra le torri senzillas, cioè quelle di media grandezza.

I love Carloforte
POSTED ON 21 Nov 2016 IN Reportage     TAGS: sea, clouds, fish-eye, lighthouse

I love CarloForteLittle Green Lighthouse (Fish-Eye)

Carloforte è uno dei quei posti per il quale avevo perso le speranze. Uno di quei luoghi un po’ di nicchia dove ti piacerebbe andare ma sai benissimo che non avranno mai la precedenza, la priorità. Ed invece, incredibile, sono riuscito: chi l’avrebbe mai detto? Era nelle mie fantasie da quando, da bambino, scoprii che in Sardegna esisteva un’isola sul quale si parlava il dialetto genovese. Perchè mai? Non vi racconto l’intera storia delle migrazioni, sarebbe noioso e ridondante. Ho passato a Carloforte un’intera giornata e ricordo distintamente un paio di cose: la vittoria del Toro sulla Roma (era il 25 Settembre scorso) e l’arrivo a Portoscuso in traghetto. Più precisamente l’attimo in cui ho realizzato di aver preso (non per colpa nostra) il traghetto sbagliato e di non essere nel porto di Calasetta dove avevamo lasciato la macchina. Bellissimi momenti. Ho scelto 7 foto per spiegare Carloforte (anche un fish-eye), ma la mia preferita è sicuramente la prima: la facciata del palazzo abbandonato con la scritta I Love Carloforte. Perchè è minimale e rappresenta in modo perfetto l’amore dei tabarchini per la loro città.

Corsaro NeroRoad to...Iolanda M

Little Green LighthouseUnknow