Ho scattato questa foto a Londra, ad occhio direi una decina di anni fa. Ma la tecnologia in questi casi ci viene incontro: erano le 14:35 (ora italiana) del 28 Aprile 2007. Purtroppo all’epoca non avevo ancora il GPS ma studiando le foto di quel giorno direi che la zona è quella del Gherkin. Non è certo uno scatto significativo, ma ho sempre trovato semplicità e colori di questa immagine affascinanti. Il rosso dell’allarme spicca in modo clamoroso sul muro di mattoni: quasi una tappezzeria, uno di quei wallpaper che si usavano in internet negli anni ’90. E oggi voglio pubblicarla: se lo merita. :)
Ho deciso di pubblicare quest’immagine perché da qualche giorno è la foto profilo di Francesca su Facebook. E ha ricevuto oltre 100 like in poche ore; ma sinceramente non credo sia per la qualità della foto. Fra i commenti uno mi ha incuriosito: “Will you be in Paris????”. Con addirittura 4 punti di domanda. Era un po’ slegato da tutto il resto, un coniglio che spunta dal cilindro: e al sottoscritto serviva un titolo. Ho poca fantasia in generale, per i titoli delle foto poi sono proprio negato. E Francesca in rosso mi sembrava terribilmente banale.
E poi ci sono quelle foto che immagini per anni e ad un certo punto te le ritrovi lì, davanti agli occhi, anche se imperfette. Nel caso specifico la scena era rovinata da altre persone che infastidivano la mia composizione perfetta. E allora ho aspettato. Ho atteso pazientemente finchè i due protagonisti sono rimasti soli. Non ho perso tempo, un po’ emozionato ho scelto l’inquadratura che volevo ed ho scattato. Non è niente di straordinariamente poetico ma è la foto di street che immaginavo da tanto tempo. Non riuscivo a trovare un titolo adeguato ed allora ho partorito un sondaggio su Facebook; ed ecco Communication, la mia foto di street perfetta. :)
Nella religione cattolica la candela è la luce di Dio, è una fonte di energia pura e rappresenta l’incontro tra la materia e la spiritualità. Nella notte fra il 31 ottobre e il giorno dei morti è tradizione, in alcune zone d’Italia, accendere una candela di fronte alle fotografie dei defunti: un modo per sentirsi vicini ad essi e per entrare in contatto con il mondo del soprannaturale.
Legate all’idea della vita che si spegne, luci e candele fanno parte da sempre del corredo funebre. Nelle diverse culture, si ritiene spesso che illuminino il cammino ultraterreno del defunto e che la sua anima non vaghi così nell’oscurità. Alle volte, hanno anche la funzione di allontanare i demoni ostili dal cadavere. Tante le tradizioni e le credenze diffuse in diversi Paesi europei, fino ancora al Novecento.
Il vento è fortissimo, il mare decisamente mosso. Le nuvole che provengono da Nord non promettono niente di buono: una tempesta è in arrivo. L’aria profuma di salmastro, il sale si attacca alle mani, ai vestiti. E’ una domenica di fine ottobre ad Imperia, non fa freddo, il nuovo molo lungo è deserto. C’è un ragazzo sullo skate, Tonino controlla le sue aragoste. Dal faro non c’è nessuno, quasi nessuno. Le pietre sono bagnate perché le onde s’infrangono forte sugli scogli e schiumano oltre le protezioni. Devo correre per evitare l’acqua, mi sento il sale addosso. Il vento mi colpisce da tutte le direzioni, alzo il bavero della giacca e scatto.