E’ come un treno che si ferma a caso
e qualcuno sai che scenderà
è come scivolando piano piano dove non si sa
è come stare sotto il cielo nudi
– Gianna Nannini
E’ come un treno che si ferma a caso
e qualcuno sai che scenderà
è come scivolando piano piano dove non si sa
è come stare sotto il cielo nudi
– Gianna Nannini
Un oggetto, un colore forte che caratterizza una fotografia. In questo caso il mio sguardo e il mio obbiettivo si sono posati sul cappotto arancione di Vittoria. Un cappotto terribilmente teatrale che ha dominato (insieme agli occhiali da sole) tutta la serie. Qui pubblico quattro foto scattate alla ‘quasi deserta‘ stazione di Pianfei: solo la campanellina, che avvisava un treno fantasma in arrivo, faceva presagire una qualche attività trenistica. E un grazie alla bellissima Vittoria, che ha rischiato la vita posando per me sulle rotaie di un’affollata stazione viaggiatori (?).
La stazione di Pianfei si trova ai confini della realtà. E’ in totale abbandono: i cessi (c’è scritto proprio cessi) sono murati, le porte sigillate, sul display degli orari appare una schermata di Windows 95. Ma la campanella suona prima dell’arrivo del treno e gli orari sono aggiornati: qui fermano i treni. Sembra incredibile ma è vero. Pochi treni, ovviamente. Ho sfidato i divieti della mamma e ho camminato sulle rotaie, mi sono anche sdraiato sulle rotaie. E questo è il binario 2 della stazione di Pianfei.