Non pensavo di dover fotografare, un giorno, una scena del genere. Mi ci sono trovato dentro e non ho capito ancora come e perché. Pero è capitato e quando ho avuto l’occasione di scattare qualche foto non ho perso tempo. Ho avuto il dubbio se pubblicarle oppure no, ma alla fine la voglia di “notizia” ha prevalso. A Imperia è difficile imbattersi in episodi del genere, quasi impossibile; eppure questa mattina è successo. E’ quando vivi da vicino situazioni come questa che ti accorgi quanto possa essere cattivo e crudele il mondo, a volte anche beffardo. Domani mattina, dopo aver letto i giornali, tornerò sull’argomento pubblicando qualche foto inedita.
Ecco, come promesso, la seconda ondata (è il caso di dirlo!!) di foto dedicate alle Vele D’Epoca. In questa quaterna (si dice così?) ci sono meno spinnaker e di conseguenza i colori sono più tradizionali. Però c’è una panoramica del Parasio e quindi si intuisce che il co-protagonista di queste foto è il mare di Imperia; perché il ruolo di attore principale è ovviamente interpretato dalle Signore del Mare.
In questi giorni sto rovistando fra le foto che ho scattato alle Vele D’Epoca durante la regata di sabato pomeriggio. Purtroppo il mal di mare mi ha impedito di fotografare come avrei voluto e quindi le (poche) foto non mi soddisfano: non è facile fotografare quando stomaco e testa non danno supporto adeguato alle proprie azioni. Per capire: ho scattato per circa quattro ore a priorità di diaframmi con l’apertura fissa a 8. Poteva andare peggio. Ecco una prima selezione di quattro immagini, ne seguiranno altrettante nei prossimi giorni.
Una foto difficile, mossa, scattata senza flash nel momento blu, poco prima della notte, con la piccola IXUS 500 che porto sempre con me. Lomotizzata per nascondere il rumore. Ma minimale, molto minimale. Il classico minimalismo che mi fa impazzire.