
La zona di Geysir è uno dei pochissimi posti sulla terra dove si possono osservare da vicino i geyser attivi. Arrivando qui ho scoperto, beata ignoranza, che i geyser devono il loro nome proprio a questa località. In realtà il fenomeno geotermale è ormai quasi ridotto a zero per via di alcuni cedimenti strutturali, il geyser più conosciuto è visitato è quello di Strokkur (in foto) che regala ai propri visitatori eruzioni di oltre 30 metri di altezza e si trova a circa 400 metri da Geysir. Strokkur è un geyser capace di generare getti d’acqua e vapore a 90 gradi ogni 6/10 minuti circa: uno spettacolo a cronometro. Purtroppo è difficile comprendere la potenza del getto e il tempo di intervallo: per fotografare bisogna armarsi di tempo, pazienza e orologio. Tutta la zona è comunque interessante per via della vivida colorazione delle sue colline, grazie alle prese d’aria di vapore e alle bellissime pozze di fango sulfureo, ma ascoltare il rumore dell’esplosione da lontano è una sensazione bizzarra che non dimenticherò. L’Islanda è una terra decisamente particolare e il Geyser è senza dubbio il fenomeno naturale che la contraddistingue maggiormente.
Sebbene siano probabilmente attive da 10.000 anni o più, le sorgenti termali di Haukadalur furono notate per la prima volta dagli europei alla fine del XIII secolo, quando il campo esplose in attività geotermica dopo un terremoto. A partire dal XVIII secolo arrivarono i turisti, alla ricerca di bagni minerali, fanghi terapeutici e solo per guardare i geyser soffiare.






Gullfoss è stata la prima cascata che ho visitato durante il viaggio in Islanda. Si trova all’estremo est del Cerchio d’Oro ed è la più famosa (dicono) del paese: è composta da due cascate della portata di 109 metri cubi di acqua al secondo. La prima delle due, situata nella parte alta delle cascate, raggiunge gli 11 metri circa. Una volta superata la prima cascata, l’acqua si trova ad affrontare una seconda cascata di 20 metri. Di qui il totale di 31 metri di altezza.
Non a caso, Gullfoss significa “cascata d’oro”, nome che ha dato luogo a diverse teorie. La prima afferma che l’origine del nome sia dovuto alla luce dorata che riflettono le sue acque al tramonto. Un’altra ipotesi, invece, afferma che il nome cascata dorata sia dovuto all’arcobaleno che si forma quando la luce solare attraversa le particelle d’acqua sospese in aria.
Appena sono arrivato in vista di Gullfoss sono rimasto impressionato dal rumore di fondo e dallo spettacolare colpo d’occhio (che probabilmente non sono riuscito a mostrare in foto). Ma il fattore più sorprendente è la quantità di pioggia che si forma nelle immediate vicinanze e che praticamente impedisce di fotografare senza una protezione adeguata, sia personale che della fotocamera. La stragrande maggioranza delle persone è dotata di impermeabile (colorato). Io no ovviamente. Per una volta ho ringraziato la tropicalizzazione del mio grandangolo.




Il Parco Nazionale del þingvellir (detto anche Thingvellir) è un luogo unico al mondo. Si trova nel Golden Circle e qui si arriva davvero alle origini della terra; perché in questo parco si incontrano le placche tettoniche del Nord America e dell’Eurasia. Queste placche tettoniche simboleggiano la deriva dei continenti e sono, dal punto di vista geologico, uno spettacolo unico.
Il risultato è anche una fossa tettonica (rift valley) che taglia attraverso svariate parti del paese, inclusa la Fenditura di Silfra nel parco nazionale del Thingvellir. Questa zona si è riempita d’acqua ed è adesso un punto popolare per le immersioni. Avventurieri subacquei affontano le fredde acque turchesi per nuotare tra le formazioni rocciose vulcaniche e le placche tettoniche. Anche lontano dalla Fenditura, la crepa nella crosta terrestre si muove lentamente, di millimetri, ogni anno. È una vista impressionante.
Non sono riuscito a fotografare come avrei voluto il canyon che rappresenta la fossa tettonica, l’ideale sarebbe stato scegliere un punto sopraelevato, però questa immagine presa da dentro mi piace e credo riesca a far immaginare come la crosta terrestre possa letteralmente spaccarsi.