Villa Richelmy

POSTED ON 21 Mar 2022 IN Reportage     TAGS: urbex

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Oggi quella che noi possiamo considerare la collina di Torino è la porzione che forma un quadrilatero da San Mauro a Moncalieri, a Chieri, a Baldissero fino a richiudersi a San Mauro. Nei secoli scorsi l’interesse destato dalla produzione di un’eccellente qualità di vino portò il proliferare di filari intorno alle proprietà borghesi che in quel periodo vennero denominate vigne. Non si trattava di vere e proprie aziende come le intendiamo oggi, ma piuttosto di cascine padronali con un appezzamento di terreno coltivato a vite e una cantina per la vinificazione. La storia di Villa Richelmy è intrinseca alle vicende della collina torinese; fu vigna in senso lato, quindi residenza privata per poi diventare sede distaccata del dipartimento universitario di agricoltura.

Già Vigna Richelmi, fu costruita nel 1774 su progetto dell’architetto Carlo Ignazio Galletti per conto del banchiere Pietro Rignon, una cui nipote la recò in dote a casa Richelmy. È un ottimo esempio di sobria ed elegante dimora signorile del XVIII secolo e disponeva di ampi salotti, oltre che di una cappella interna dedicata a San Pietro in Vincoli.

Sul finire del secolo scorso venne tradita e abbandonata. Nei primi anni 2000 ci fu un timido tentativo di rilancio come residenza privata del quale rimangono qualche opera muraria, i resti del cantiere e la spazzatura. Ad oggi è lasciata al suo destino nonostante una vista incredibile sulla collina torinese e una storia secolare di ricchezza e nobiltà.

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Villa Magnificat

POSTED ON 3 Feb 2022 IN Reportage     TAGS: urbex

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Definire una meraviglia del genere è difficile, forse è semplicemente il caso di ammirare e stupirsi del bello dell’opera umana. Questo luogo fu Villa, Castello e Monastero di semiclausura. Ha vissuto la storia attraverso 4 secoli per finire in abbandono fra la polvere e le ragnatele. E riusciamo ancora ad emozionarci, a rimanere senza fiato con gli occhi rivolti al soffitto oppure osservando la perfetta geometria di una scala. E anche questo il bello dell’urbex.

Magnificat anima mea,
Magnificat Dominum.
Et exultavit spiritus meus in Deo
Salutari meo.
Magnificat, magnificat
– Mina

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Ritorno a Villa Moglia

POSTED ON 2 Nov 2021 IN Reportage     TAGS: urbex, religion, church, graffiti

Ritorno a Villa Moglia /08

Dopo quasi 4 anni sono tornato a Villa Moglia. Mi avevano parlato di una serie di nuovi graffiti nella piccola chiesa che affianca la casa e ho deciso di osservare con i miei occhi e con il mio obbiettivo. E devo ammettere che l’impatto visivo è importante: non ricordavo bene come fosse sistemata all’epoca, ma certo hanno dipinto due bellissime immagini sui lati della piccola cappella dove probabilmente in origine trovavano posto due affreschi; e sopra l’altare sono stati disegnati simboli esoterici con quelli che sembrano essere teschi umani. Mi sono concentrato soprattutto su questa parte della Villa e ho lasciato le briciole agli altri ambienti: le due immagini che riprendono per intero la cappella sono molto simili, ma la prima (la più estesa) è ripresa con l’Irix 11mm e poi leggermente croppata, mente la seconda è scattata con il 15-35 F/2.8 alla focale più ampia. Un’altra perla alla mia collezione di chiese abbandonate.

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La Chiesa Blu -dabluldirabluldai-

POSTED ON 1 Dic 2020 IN Reportage     TAGS: URBEX, church

Chiesa Blu /04

La chiesa blu (dabluldirabluldai come direbbero gli Eiffel 65) è un altro di quei luoghi urbex che ormai fanno parte della cultura e dell’immaginario del mondo dell’esplorazione urbana. E devo ammettere che quando mi sono ritrovato al cospetto di quel blu, blu classico com’è stato definito, ho avuto un tuffo al cuore. Perché dal vivo è ancora più bella e intensa che in fotografia e quel blu è davvero una magia, si tocca con mano, è percettibile e non è un’esasperazione della post-produzione come si potrebbe pensare osservando le immagini. E poi c’è questo crocefisso appeso al soffitto, bellissimo, enorme, che regala alla scena una meravigliosa aurea mistica e ti lascia quasi senza fiato. Purtroppo i vandali, perché i cretini esistono e sono intorno a noi, hanno scoperchiato la cripta spaccando la lastra di marmo che la ricopriva e rovinato parte della canonica con scritte e devastazione. Come disse Albert Einstein: “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi“.

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La chiesa del Conte (Leri Cavour)

POSTED ON 18 Apr 2019 IN Reportage     TAGS: urbex, church

Leri Cavour. La Chiesa #01Leri Cavour. La Chiesa #03

E per diverse circostanzeLeri Cavour. La Chiesa #02Leri Cavour. La Chiesa #04

Santuario della Madonna della Mirra

POSTED ON 27 Feb 2019 IN Reportage     TAGS: urbex, church

Santuario della Madonna della Mirra #01

Il santuario della Madonna della Mirra si trova nel comune di Piozzo. E’ il classico esempio di come anche la sacralità sia soggetta all’abbandono, e se pensiamo alla pioggia di milioni che gli italiani versano tutti gli anni alla chiesa cattolica (doppia minuscola) può apparire come una bestemmia (sempre per rimanere in tema)(sempre che sia ancora di proprietà della chiesa). Eppure sono tantissimi gli esempi di luoghi di culto abbandonati a se stessi per le più svariate ragioni. In questo piccolo santuario era conservato un bellissimo affresco “la più bella madonna in mandorla del monregalese“: ho scritto era perché sinceramente io non sono riuscito a trovarlo. Probabilmente ne resta solo una flebile traccia, destinata a sparire nel tempo anche lei: è davvero un peccato. Attualmente è chiuso e recintato, il rischio crolli è molto alto. Il recupero è impresa impossibile e inutile, spero che queste foto riescano almeno a conservare il ricordo.

Santuario della Madonna della Mirra #02Santuario della Madonna della Mirra #03Santuario della Madonna della Mirra #04

Santuario della Madonna della Mirra #05Santuario della Madonna della Mirra #06

Il santuario della Madonna della Mirra sorse probabilmente intorno ad una piccola struttura fortificata. Alla chiesa originaria (XV secolo) si aggiunsero successivamente il complesso edilizio e la chiesa annessa, in funzione di sede di ritiro spirituale. L’abside dell’antica chiesa incorporata nell’attuale conserva alcuni tra i più importanti e pregevoli affreschi gotici della zona, tra i quali l’immagine della più bella “Madonna in mandorla” del Monregalese.

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Eremo di Lanzo

POSTED ON 3 Nov 2018 IN Reportage     TAGS: urbex, religion, church

Eremo di Lanzo #01

L’eremo di Lanzo è un vero e proprio gioiello dell’architettura barocca. Fu uno dei quattro eremi camaldolesi costruiti nel Seicento in Piemonte assieme a quelli di Torino, Busca e Cherasco, edifici in cui i monaci vivevano in celle in solitudine e preghiera. Nel 1836, dopo la soppressione dell’ordine dei camaldolesi, l’eremo venne affidato ai carmelitani scalzi che lo gestirono sino alla soppressione degli ordini religiosi. Venne convertito in sanatorio, prima per la cura dei reduci di guerra e quindi, infine, per i malati di tubercolosi. Venne chiuso definitivamente nel 2013 e oggi versa in uno stato di degrado davvero vergognoso. La strada che porta all’eremo è chiusa (si fa per dire) e completamente dissestata: la vegetazione si sta riprendendo i suoi spazi in uno scenario degno di Walking Dead. Gli accessi, nonostante i tentativi di chiusura, sono sfondati e chiunque può entrare nell’Eremo senza troppe difficoltà. Dentro non è rimasto più nulla di prezioso: gli archivi sono devastati, i muri cadono letteralmente a pezzi, le porte non esistono più. E’ un vero peccato che una risorsa di questo tipo sia diventata un problema. Ripartire dalla storia e dall’arte per permettere all’Eremo di rivivere è un dovere, non solo morale, dettato dalla nostra costituzione.

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Articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”.

Oggi un dio non ho

POSTED ON 2 Ott 2018 IN Reportage     TAGS: URBEX, religion, church, superwideangle

Oggi non dio non ho #04

Dentro un vortice
nuvole scoppiano e il sole cade giù
e ho bisogno di aiuto e non c´è
che da vivere, esistere
giorno dopo giorno ancora non mi arrenderò…
oggi un dio non ho
sono morto anch´io se
oggi un dio non ho

Oggi non dio non ho #01Oggi non dio non ho #02Oggi non dio non ho #03

I will pray for human stupidity

POSTED ON 26 Mag 2018 IN Reportage     TAGS: urbex, religion, church, superwideangle

I will pray for human stupidity

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