Il palazzo Nervi (definito anche Palazzo del Lavoro) era da tempo un mio obbiettivo. Ero incuriosito dalla struttura progettata dall’ingegner Nervi, volevo assolutamente fotografare i pilastri a forma di albero. Ho fatto una perlustrazione e mi sono accorto di un’apertura nel cancello principale: non ho esitato, sono entrato dentro e ho scattato con il grandangolo e il treppiede. Mi sentivo decisamente a disagio, atmosfera al limite del surreale, e quindi sono uscito troppo in fretta. Un solo scatto, un colpo unico. Discreto e geometrico, proprio come lo cercavo.
Il Palazzo dell’Esposizione Internazionale del Lavoro, meglio noto come Palazzo del Lavoro o – dal nome del suo autore – Palazzo Nervi, è un edificio ubicato nel quartiere Nizza Millefonti (zona Italia ’61), alle porte sud della città di Torino. Fu progettato dall’ingegner Pier Luigi Nervi, con la collaborazione dell’architetto Gio Ponti e di Gino Covre, e completato nel 1961. All’epoca della sua inaugurazione, è stato un notevole esempio di struttura espositiva per dimensioni e innovazione tecnologica. Versa in stato di abbandono.
A partire dal 1959, Torino vide la realizzazione di una serie di edifici realizzati nel quartiere Nizza Millefonti, in occasione dell’evento Italia ’61, ovvero le celebrazioni per il Centenario dell’Unità d’Italia. Tra di essi, questo edificio si distinse per le caratteristiche dimensionali e progettuali all’avanguardia. In seguito fu, con lunghi intervalli, utilizzato per ospitare eventi fieristici, mostre, esposizioni internazionali e, fino alla metà degli anni ottanta, alcuni uffici del Centro Internazionale B.I.T. – Agenzia delle Nazioni Unite, successivamente spostati sempre lì vicino. Fino al 2008, ospitò anche una sezione distaccata della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino, più una parte di sedi didattiche di un consorzio specializzazioni post-diploma. Dal 2009, fu occupato da sporadiche attività commerciali, tra cui anche una discoteca o per serate o feste musicali a tema, ma progressivamente, è stato nuovamente abbandonato per via degli ingenti costi di gestione. Lodato da numerose testate giornalistiche di architettura per le innovative tecnologie costruttive impiegate, il Palazzo del Lavoro è caratterizzato da un ampio padiglione quadrangolare di 22.500 m2 e 156 metri per lato, costituito da 16 elementi modulari con copertura a base quadrata. Ciascun modulo, di 40 metri per lato, è sorretto da un pilastro centrale di 25 metri rastremato in altezza, che termina con una caratteristica raggiera di travi in acciaio dal diametro di 38 metri. L’illuminazione naturale è garantita da lucernari ricavati dallo scostamento di ciascun modulo e dalle pareti perimetrali che presentano, anche se in stato di degrado, un complesso sistema di lamelle frangiluce la cui inclinazione varia a seconda dell’esposizione solare.
Il grande padiglione interno era originariamente provvisto di caffetterie in ciascuno dei quattro angoli e soluzioni versatili per ospitare ulteriori eventi futuri. Il piano interrato ospita una grande sala conferenze, due sale cinematografiche, una piccola struttura ricettiva e locali di servizio.