Il podere Belvedere all’alba è un classicissimo della fotografia di landscape in Italia: vengono da tutto il mondo e non di rado capita di trovare decine di fotografi appostati nell’erba alla ricerca dello scatto perfetto. Io non potevo esimermi, sono andato una mattina di maggio e per fortuna ho trovato un solo compagno di avventura, anche poco loquace (doppia fortuna). Avevo la malcelata speranza che dal buio spuntasse un’alba interessante: sfruttando il periodo di fioritura dei papaveri mi ero messo in testa di fotografare il rosso sfuocato in primo piano e il podere sullo sfondo. Polarizzatore circolare, treppiede, pazienza in dosi massicce (sono arrivato al buio alle 5 di mattina, l’ultima foto riporta come orario 6.37), umidità e quasi 200 scatti, ma poco dopo le 6 sono riuscito a trovare la giusta ripresa, comunque molto vicina all’idea che avevo in mente quando la sera prima avevo impostato la sveglia alle 4.30 del mattino.
Colline di Toscana, coi loro celebri poderi, le ville, i paesi che sono quasi città, nella più commovente campagna che esista.
Dopo aver fotografato i Triboli della Val d’Orcia in primavera ho pensato fosse giusto e doveroso tornare in Estate per comprendere la mutazione ambientale. E devo ammettere che il gioco vale la candela perché lo scenario cambia radicalmente e sembra quasi di trovarsi in un altro luogo: sicuramente in un altro tempo. Se devo sincero (poi perché non dovrei esserlo?) probabilmente dal punto di vista fotografico preferisco la stagione calda, ma l’impatto emotivo dei cipressi in primavera è stato più intenso. Forse anche perché a Maggio è stata la mia prima volta e la prima volta non si scorda mai.
I Triboli della Val d’Orcia sono uno dei miei tanti sogni fotografici. E realizzare i sogni è sempre qualcosa di bellissimo. Li immaginavo e desideravo fortemente e un giorno, senza pensare, sono partito. Mi ci sono ritrovato quasi per caso e non me l’aspettavo perché appaiono all’improvviso: una sorpresa, un tuffo al cuore. Finalmente. E per una volta la buona sorte mi ha accompagnato: sono arrivato all’ora giusta e con il cielo giusto. È incredibile come questo gruppo circolare di cipressi sia incredibilmente fotogenico: vicino a me avrò contato 30 fotografi. Ho scelto 5 foto, avrei potuto pubblicarne 30 perché i Triboli sono sempre meravigliosi: per definizione.
Ero già stato in pellegrinaggio alla Cappella della Madonna di Vitaleta a Maggio. E purtroppo era in ristrutturazione: una gigantesta gru impediva qualsiasi tipo di fotografia paesaggistica (o quasi). Ci sono tornato, a distanza di 4 mesi e ho scoperto che i lavori sono terminati. Finalmente. Sono arrivato nella piana antistante la cappella poco prima del tramonto, la zona pullulava di macchine (a Maggio invece era stranamente deserta), ma nonostante un’agguerrita concorrenza sono riuscito a isolare la piccola chiesetta e trovare 4 foto interessanti. Il timbro clone ha aiutato la mia voglia di solitudine. :-) Purtroppo per riuscire a vincere il controluce ho dovuto alzare le ombre in modo esagerato (almeno per le mie abitudini) e questo ha creato qualche difetto che un occhio attento potrebbe notare. Ma gli occhi attenti da queste parti fortunatamente scarseggiano. :-)