Le 5 lettere contenute nella parentesi quadra hanno un significato ben preciso: Turquoise. Perché Turchese è il colore dominante della foto: un filtro. E siamo ancora al lago di Pianfei, sempre nella brutta stagione: è deserto, non c’è mai nessuno e mi lascia un senso di tranquillità e di pace. In questa foto ho enfatizzato i dettagli, contrastato le ombre e aggiunto un filtro colorato che aumentasse la qualità del cielo. Di questa foto mi piace tantissimo il disegno sull’acqua ghiacciata: lo trovo ‘quasi’ poetico. Di una poesia un po’ moderna e pittorica, non omologata ed affascinante.
Ed ecco il lago di Pianfei nella stagione estiva. Ho scattato questa foto al tramonto, a metà settembre. Ed anche in estate (come in inverno con la neve) il lago ha il suo fascino indiscreto, tranquillo. Poca gente, anzi nessuno, non c’è nemmeno il rumore delle onde. Per ottenere questa strana colorazione ho contrastato, molto, e aggiunto un filtro arancione. Ho quindi esasperato (non troppo) e saturato, con lo strumento spugna, il cielo per ottenere un colore più intenso, quasi bruciato.
E’ mezzogiorno. Fa incredibilmente freddo, la neve è ancora fresca. Mi sento solo e non credo che ci sia qualcuno qui intorno. L’atmosfera è solitaria. Ho come un’idea di alchimia, ho come l’impressione di trovarmi in un luogo magico, particolare. Il silenzio è irreale ed è impedito solo da un goccia d’acqua che dalla fontana sfida il ghiaccio e perde il confronto con la forza di gravità. Mi sembra di essere lontano dal mondo e invece sono a casa, davvero a pochi passi. Non riesco a comprendere come si possa ammirare qualcosa di così incredibilmente bello ed essere soli; perché qui non c’è davvero nessuno. Devo condividere. E sono sicuro che non riuscirò a bloccare questi momenti e questa immagine sul sensore della mia macchina.foto. E’ mezzogiorno ma la luce è perfetta, il cielo è grigio e immobile come se volesse aspettare il mio scatto. Mi sposto nella neve alta, arrivo a pochi metri dall’acqua ghiacciata. Adesso ho paura, il mio equilibrio è precario, piego le gambe e immagino una composizione. Sento il mio respiro, sento il freddo della neve sulle gambe. Scatto. Una, due, tre, quattro volte. Sono solo, circondato da qualcosa di meraviglioso. E non riesco a descriverlo.