Oggi mi è capitata una di quelle storie che vale la pena raccontare. Ero alla foce del Torrente Impero alla ricerca di qualche scatto interessante per la sera (poi l’ho trovato) quando nelle acque del torrente (ma praticamente sul mare) ho intravisto il cadavere di un uccello. Mi sono avvicinato e appena ha sentito la mia presenza ha iniziato a muoversi in modo compulsivo: non era morto, ma ho subito notato un’esca da pesca con 4 ami di acciaio (quella che viene comunemente definita Rapala); uno degli ami trapassava il becco da parte a parte e la lenza di nylon (lunga circa 2 metri) impediva all’uccello di volare. Ho iniziato ad avvicinarmi piano piano e sono riuscito a bloccarlo nel tentativo di rimuovere l’amo. Impresa impossibile, d’altronde i maledetti Rapala sono fatti proprio per questo scopo. Mi sono limitato a liberarlo dal filo di nylon; mi faceva una pena e una tenerezza incredibili. Il becco era rotto e si vedeva l’amo uscire dalla parte opposta. Non sapendo cosa fare ho chiamato la Lipu e dopo un paio di telefonate sono arrivato a Roberta, volontaria di Imperia: mi ha detto di resistere che sarebbe arrivata il prima possibile per aiutarmi. Ho cercato di calmare il mio nuovo amico in difficoltà: per impedirgli di volare l’ho bloccato grazie alla lenza. Mi fissava con una tristezza infinita negli occhi. Dopo 15 minuti è arrivata Roberta munita di tronchesino: mi ha spiegato che si trattava di un giovane esemplare di gabbiano reale e con maestria l’ha bloccato e tranquillizzato. Dopo un paio di tentativi sono riusciuto a spaccare l’acciaio dell’esca, Roberta ha allargato il becco e ha estratto l’amo. Qualche carezza di conforto e Bartolomeo (ho deciso di chiamarlo così) ci ha ringraziato correndo felice sulla spiaggia. Mi è scesa anche una lacrima di gioia. Roberta mi ha detto che capita spesso e che per questo motivo ha sempre il tronchesino in borsa. Finisco qui la storia, ognuno tragga le sue conclusioni.
Imperia, la città dove si produce(va) la pasta Agnesi.
Questa foto rappresenta l’esatta continuazione di quella che ho presentato l’altro giorno. E’ scattata qualche minuto dopo spostando la testa del cavalletto più verso Nord-Ovest: volevo inserire il Parasio e il Duomo di Porto Maurizio nel fotogramma. La nitidezza a diaframma chiuso dell’85 F/1.2 è davvero miracolosa. Per ottenere un effetto likes ho pompato in modo esasperato i colori, aumentato il contrasto e dato una certa luminosità. E devo ammettere che nonostante il distacco dalla realtà (minimo) questa versione è preferibile. Sicuramente più accattivante.