
Sabato scorso, accompagnato da Francesca del Cegat e da +Eventi, ho visitato, insieme ad altri igers e fotografi, il centro storico di Cuneo: nel gruppo spiccava la presenza del sempre valido Paolo Viglione. Non era la prima volta che partecipavo ad un evento del genere e quindi, per il gusto di cambiare, ho deciso di fotografare esclusivamente con il fish-eye. Dal basso. Si, perché ho deciso di visitare Cuneo con gli occhi rivolti al cielo. Ne ho tirato fuori 6 foto, tutte con lo stesso unico comune denominatore. Si, certo, sono un po’ particolari e probabilmente sfuggono al comune senso estetico, al bello condiviso. Io però le trovo molto interessanti: mi permettono di visitare ed ammirare il mondo in modo completamente diverso e mi lasciamo dentro come un’idea di libertà. Non è la prima e non sarà l’ultima volta.





![Fireworks [Oktoberfest]](/blog/wp-content/uploads/2017/10/fireworksoktoberfest-1024x768.jpg)
![Luna Park [Oktoberfest]](/blog/wp-content/uploads/2017/10/lunaparkoktoberfest-1024x768.jpg)
Lunedì scorso, dopo 11 giorni di tutto esaurito, si è conclusa la seconda edizione dell’Oktoberfest cuneese. E anche quest’anno ho partecipato con entusiasmo; mi sono presentato all’ingresso ben 4 volte e ho consumato una decina di litri di birra (mi sono comportato bene)(sono morigerato io). Nella giornata conclusiva erano previsti i fuochi d’artificio e quindi sono arrivato con il treppiedi (che ho lasciato in macchina per evitare i controlli all’ingresso). Purtroppo l’eccesso di birra e informazioni temporali sbagliate hanno fatto si che l’inizio delle esplosioni pirotecniche mi cogliesse con le gambe ancora sotto il tavolo. Nonostante una corsa affannosa per recuperare il cavalletto sono riuscito a scattare pochissime immagini; peccato, perché lo spettacolo è stato (a detta di chi ha potuto goderselo interamente) davvero bellissimo. Dopo i fuochi d’artificio, dato che ormai avevo il Manfrotto con me, ho provato a fotografare la ruota panoramica: qualcosa di interessante è uscito, forse troppo da prima lezione di lunga esposizione, ma non mi posso lamentare. W LA BIRRA!

E’ appena terminato il workshop di fotografia Macro (e naturalistica) con Alberto Ghizzi Panizza. Decisamente molto interessante: vedere e capire come si realizzano certe immagini sul campo è un’esperienza fondamentale per qualsiasi aspirante fotografo. Soprattutto se il maestro ha capacità e conoscenze di un certo livello come Alberto. La fotografia macro probabilmente non è nelle mie corde: troppa pazienza, troppa meticolosità. Ero convinto che fosse sufficiente utilizzare un obbiettivo adatto (1:1) ed inseguire farfalle, lucertole e lumache (?) in mezzo alla natura; purtroppo non è così. E’ necessario aspettare, costruire, conoscere e magari alzarsi all’alba (ma perché sempre all’alba??). Certo, è anche possibile limitarsi ad inseguire e sperare nel colpo di fortuna: è il caso di questa foto. La farfalla era lì, tranquilla e ferma ad attendere il tramonto. L’abbiamo anche spostata da un filo d’erba ad un fiore (senza sfiorarla) per rendere l’immagine più intrigante. Poi con l’aiuto di Alberto sono riuscito a fotografarla completamente a fuoco, in manuale. Pensavo ci fosse più post-produzione, chissà quali ottiche e tecniche fotografiche. Invece è solo questione di conoscenze, capacità tecniche, fantasia, passione e anche attrezzatura. Forse dopo il workshop di oggi ho qualche conoscenza e una minima percentuale di passione. Mi manca tutto il resto. ;-)