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Elevador
POSTED ON 5 Feb 2007 IN City & Architecture     TAGS: railway

Elevador

Qualche tempo fa scrissi che il primo post più bello che avessi mai letto era quello di Valentina intitolato La Partenza. L’immagine che accompagna quel testo, dedicato al viaggio, era un tram di Lisbona. E allora mi sembra giusto, a distanza di tempo, tanto tempo, aggiungere alla mia foto il suo racconto, la sua descrizione del viaggio. Buona lettura. ;-)

Ogni volta che sono partita, la mia vita ha fatto un piccolo balzo nervoso – come la puntina dei vecchi giradischi sugli LP impolverati dei genitori. In ogni partenza c’è ogni cosa, e più di tutto c’è la vita che fa cortocircuito. Le valige, ad esempio. Nelle valige mettiamo tutto il superfluo di cui non possiamo fare a meno, gli oggetti più belli accanto a quelli più vecchi; il funzionale e l’elegante, il tacco e l’infradito, il maglioncino di lana e la canotta. Il tanga e l’assorbente, per dire. E sono cose talmente banali sulle quali è probabile non ci soffermiamo mai a pensare; sono il nostro mondo tascabile, il nostro ego fuori da noi stessi, l’anima che si materializza. Mara ad esempio, quando andammo a Praga, portò nella valigia un rotolo srotolato di carta assorbente da cucina. Per l’igiene intima, mi spiegò. Questo credo che renda l’idea.
Con la valigia pronta si parte per gioia, per dimenticare, per festeggiare, per commemorare, per darsi un’altra chance o per darla a qualcun altro. Si parte anche per smettere un attimo di essere se stessi, tirare un sospiro di sollievo dalla quotidianità, dai soliti ruoli, le stesse maschere. Si parte per nascondersi o per svelarsi, forse anche a se stessi. Si parte per amore, per curiosità o per dolore. Si parte perché ci va, e si parte anche se non ci va: perché ci sono momenti in cui partire è l’ultima spiaggia davvero – anche se poi si va in montagna. Si parte per sete di conoscenza, per egoismo, lusso o vizio; ma si parte pure per altruismo, fratellanza e solidarietà. Si parte per omologarsi a “tutti gli altri”, e si parte per protestare, rompere gli schemi, chiamarsi fuori. Si parte per seguire una strada, perderne cento, inseguire un sogno o seminare un incubo. In fondo, si parte solo perché la vita è un viaggio che ha destinazione certa. Si parte, quindi, per dimenticare la morte ma, come scrive Enrique J. Poncela, per trovare il senso della vita non c’è niente come morire.
E allora: viaggiamo! (Valentina Calzia)
EliMa – 01
POSTED ON 3 Feb 2007 IN Portrait     TAGS: model, beauty

EliMa - 01

Verso la vetta
POSTED ON 2 Feb 2007 IN Sport

Verso la vetta

Notte Bianca a Torino
POSTED ON 30 Gen 2007 IN Landmark

Via Po

Sabato scorso ero a Torino. Mi sono fermato dopo la partita per visitare il museo del centenario e per la notte bianca. Sono arrivato in Piazza Vittorio Veneto verso mezzanotte e sono rimasto decisamente impressionato: nonostante il freddo pungente (noi liguri non siamo abituati a certe temperature) la piazza era assolutamente gremita. Al centro musica da discoteca a tutto volume e ragazzi scatenati. Ho proseguito, non senza fatica, verso via Po, quindi Piazza Castello, Via Roma e infine Piazza San Carlo. Ovunque un fiume di gente, musica da strada, spettacoli di vario genere, negozi aperti. E’ stato bello, ogni volta che visito il centro di Torino (non conosco la periferia) rimango favorevolmente impressionato: strade pulite, negozi spettacolari, ristoranti, piazze splendide. Le olimpiadi invernali del 2006 hanno davvero trasformato questa città; e probabilmente hanno trasformato anche i torinesi.

Innamorarsi al BarCamp
POSTED ON 23 Gen 2007 IN Portrait

Airelav #01

Fra le tante ragazze presenti al RomeCamp una è davvero riuscito a stregarmi. Non riesco a spiegarmi il motivo: la sua bellezza non è certo appariscente, però ha quel qualcosa, quel quid. Forse il fascino della telecamera (come d’altrocanto esiste il fascino del fotografo), forse l’aria dolce e trasognata, forse quel suo continuo parlare nel microfono. Non lo so, però sono riuscito a farla posare per qualche scatto un po’ estemporaneo, al limite dello scatto rubato. Non ho dovuto faticare molto per convincerla: ho usato la favolosa arma del ricatto. Eh si, in cambio le ho promesso che non avrei pubblicato una certa foto, compromettente. Lei ha dovuto cedere. Perforza. Le foto sono tutte scattate con ISO decisamente elevati (3200) e sono caratterizzate dal tipico effetto grana: è l’unico compromesso per ottenere foto decenti in luoghi pochi illuminati, senza l’utilizzo del flash.

Questo post è stato modificato il 16 Gennaio 2016. Purtroppo la qualità delle foto era davvero scadente (Canon 20D con 28-135) e gli ISO elevati hanno fatto il resto: ho eliminato le peggiori e migliorato, dove possibile, le altre. Ho lasciato solo queste 4, le meno peggio. Fanno parte di un percorso (che non rinnego) e di un periodo che ricordo sempre con affetto.

Airelav #02Airelav #03Airelav #04

Tramonto di Natale
POSTED ON 28 Dic 2006 IN Landscape

Tramonto di Natale

Passeggiare sull’incompiuta mi lascia sempre così, così rilassato, così tranquillo. Al tramonto l’orizzonte assume colori straordinari; in inverno quando il cielo è sereno mi piace osservare il mare a perdita d’occhio e pensare. Questa immagine è del giorno di Natale. Ma con una semplice foto non si può rendere la bellezza del posto, del mare, del tempo. Dell’atmosfera.