Sabato sera al POP hanno suonato i “The Hormonauts”. Era diverso tempo che non andavo al locale di Diano San Pietro e sono rimasto favorevolmente impressionato; è un locale ridisegnato a misura per la musica dal vivo. Molto bene. Il concerto è iniziato in ritardo, come previsto. I tre romagnoloscozzesi si sono presentati sul palco a mezzanotte e 45, un po’ tardi per i miei gusti. La loro performance è stata però davvero esaltante: mi aspettavo un gruppo più tranquillo invece i tre riescono a scaricare un’energia sul palco davvero importante. Il cantante, Andy, è un vero istrione, un trasformista trascinatore. Sasso, il contrabassista, riesce ad inserirsi in maniera magistrale tanto da far apparire il suo strumento, molto particolare a dire il vero, come fondamentale al successo di qualsiasi rock-band. Ma, per quanto possa capirmene io di musica, il fenomeno del gruppo è il batterista Pinna: un vero virtuoso. I suoi precedenti punk/hardcore si intuiscono appena incomincia a picchiare, inesauribile, veramente molto ma molto bravo. Non mi aspettavo tanta carica da un gruppo che si definisce Rockabilly, bellissime le loro rivisitazioni di “Cassius” e di “Great balls of fire”, coinvolgente la loro “Lucky Toy”. Consiglio di seguire questi tre ragazzi, faranno ancora molta strada.