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The Hormonauts @ Pop2000
POSTED ON 28 Mar 2006 IN Concert

The Hormonauts #01Hormonauts #02

Sabato sera al POP hanno suonato i “The Hormonauts”. Era diverso tempo che non andavo al locale di Diano San Pietro e sono rimasto favorevolmente impressionato; è un locale ridisegnato a misura per la musica dal vivo. Molto bene. Il concerto è iniziato in ritardo, come previsto. I tre romagnoloscozzesi si sono presentati sul palco a mezzanotte e 45, un po’ tardi per i miei gusti. La loro performance è stata però davvero esaltante: mi aspettavo un gruppo più tranquillo invece i tre riescono a scaricare un’energia sul palco davvero importante. Il cantante, Andy, è un vero istrione, un trasformista trascinatore. Sasso, il contrabassista, riesce ad inserirsi in maniera magistrale tanto da far apparire il suo strumento, molto particolare a dire il vero, come fondamentale al successo di qualsiasi rock-band. Ma, per quanto possa capirmene io di musica, il fenomeno del gruppo è il batterista Pinna: un vero virtuoso. I suoi precedenti punk/hardcore si intuiscono appena incomincia a picchiare, inesauribile, veramente molto ma molto bravo. Non mi aspettavo tanta carica da un gruppo che si definisce Rockabilly, bellissime le loro rivisitazioni di “Cassius” e di “Great balls of fire”, coinvolgente la loro “Lucky Toy”. Consiglio di seguire questi tre ragazzi, faranno ancora molta strada.

Mariagrazia
POSTED ON 21 Mar 2006 IN Portrait

Mariagrazia

Durante le giornate di InEditaBlog i ragazzi del Teatro Stabile di Genova hanno recitato alcuni brani tratti da “un post in 10 righe“. Li ho sentiti e risentiti fino alla morte, cinque volte al giorno per quattro giorni. Fra di loro una ragazza ha attirato la mia attenzione, un po’ per lo sguardo, un po’ per la bellezza ma soprattutto per un discorso di stile, di eleganza; era assolutamente impensabile lasciarsi sfuggire un “soggetto” fotografico così interessante. Il suo nome è Mariagrazia tuttoattaccato. Sabato pomeriggio, nella spendida cornice di Villa Pallavicini a Pegli, le ho scattato qualche foto, ritratto ambientato. Non sono proprio soddisfatto; non sono riuscito a renderla bella in foto come appare dal “vero”, non sono riuscito a far trasparire il suo stile. Mi ha invitato ad assistere alle prove del suo gruppo, a Teatro; si, devo proprio farci un salto.

Combinata Sci/Vela
POSTED ON 10 Mar 2006 IN Sport

Combinata Sci/Vela

Sabato 25 e Domenica 26 Febbraio si è svolta a Imperia (e a Limone) una competizione molto particolare. Una combinata Sci/Vela. Interessante vero? Non chiedetemi le regole, non chiedetemi lo schema per il calcolo del punteggio. Tanto non saprei cosa rispondere. Ho capito poche cose: ho capito che con il mare molto ma molto agitato è veramente difficile fotografare; ma questo forse già lo sapevo. Sono stato cinque ore sulla barca della giuria, ancorato al largo, nel tentativo disperato di scattare qualche immagine decente. Tentativo molto disperato. Le condizioni erano le peggiori: scarso vento, onda lunga. Un autentico calvario.

Combinata Sci/Vela - 02Combinata Sci/Vela - 03Combinata Sci/Vela - 04

Pistola
POSTED ON 17 Feb 2006 IN Portrait     TAGS: selfie, silver

Pistola #01Pistola #02

C’è chi demonizza le pistole, chi le vorrebbe bandire, chi vorrebbe usarle, chi le ama, chi le odia. Io mi ci diverto così. Domanda: qualcuno riesce ad indovinare di che arma si tratta? E’ italiana, non è difficile.

Rachele
POSTED ON 13 Feb 2006 IN Portrait

Rachele

Si, è bella. E la cosa divertente è che lei non lo sa. Anzi, fa finta di non saperlo. E ci riesce bene. Ad un certo punto ho pensato che credesse sul serio di essere brutta. Ha due occhi stupendi, vivaci, che ti guardano sempre con aria di sfida. Sfrontati. Ma la cosa più incredibile, non sto scherzando, è che riesce ad unire a questa particolare bellezza anche una mente pensante. Strano vero? Lei sostiene, non sta scherzando, che gli uomini siano spaventati dal suo cervello. Ho come la sensazione che sopravvaluti il genere maschile. Io, comunque, non ho paura.

The Cooper Temple Clause
POSTED ON 12 Feb 2006 IN Concert

TCTC #01

Ieri sera, a Torino, ho assistito al concerto dei “The Cooper Temple Clause“. Non voglio dilungarmi troppo nel descrivere la serata, c’è chi farà la cronistoria. Voglio solo lasciare alcune piccole annotazioni. Mi è sembrato di essere in Inghilterra, in uno di quei locali che fanno la storia del rock. Lo Spazio 211 è veramente un posto straordinario per ascoltare musica dal vivo. I TCTC sono un ottimo gruppo anche se sinceramente faccio fatica a trovare un leader e, dal mio punto di vista, la mancanza di qualcuno di superiore agli altri è una mancanza, un appiattimento verso il basso. Non ho visto il genio, il fuoriclasse; ma forse mi sbaglio e nel breve tempo diventeranno icone del rock internazionale. Chissà. Sono arrivato a casa alle sei del mattino, con 5 filmati da pochi secondi e diverse foto ben riuscite. Mi sono divertito.

TCTC #02TCTC #03

I Cooper Temple Clause salgono sul palco con una lattina di birra moretti, le All Star ai piedi, camicia o maglietta, giacche in pelle: sono il tipico gruppo inglese dai piedi alla testa, sottolineando la testa per le pettinature da neo-beatles alternative (che se non ricordo male dalle parti di Candem Town sono molto regular).

La cosa più difficile è capire chi suoni cosa: tutti si alternano agli strumenti, tranne il batterista. Si divertono questi cinque ragazzi ed è un peccato non averli visti in sei, quando ancora avevano il bassista sosia di Paul McCartney con loro. Ben Gautrey (voce) ha una voce ispirata, delicata dove serve e roca e graffiante in tutto il resto. Sguardo basso o al cielo, volto un po’ incupito mentre canta, ricorda un po’ Kurt Cobain e tutti quelli che son venuti dopo per quella via. Altro componente che risalta è sicuramente Tom Bellamy (chitarre), truccato come un figlio dei Cure.

Il pubblico sembra imbarazzato e si scalda solo dopo qualche pezzo. Dispiace che sia poco numeroso, dispiace al pensiero che altrove siano considerati l’anello mancante tra Muse e Radiohead e qui sembrino un gruppo emergente (complice anche la disponibilità di fronte a richieste di foto e di autografi). Nei 70 minuti di concerto alternano track nuove a brani notissimi e molto apprezzati come Promises, Promises e Panzer Attack, che ha chiuso il tutto in maniera allegra e potente. Sono bravissimi, puliti, decisi, la voce non cede alla stanchezza neppure un istante, Tom sanguina l’impossibile mentre suona la sua chitarra e quando ci firma un autografo ha le dita disintegrate… lo strumento è un prolungamento del corpo, se senti la musica che emana si annulla tutto il resto.

Torneranno presto in Italia e li aspettiamo, dopo l’uscita del terzo album prevista per la primavera di quest’anno. (Chiara)