Seljalandsfoss è sicuramente una delle cascate più belle e conosciute d’Islanda. Oltre ad un effetto scenico decisamente importante, rispetto alle altre cascate regala la possibilità di un giro panoramico alle sue spalle. Quindi si forma una colonna di turisti che vuole godersi il passaggio e la vista da dietro. Purtroppo, e questo lo dico soprattutto per i fotografi, il rovescio della medaglia sono l’umidità e l’acqua che rimbalza: si perché per riuscire a passare dietro Seljalandsfoss è necessario bagnarsi. E per il fotografo sprovveduto che si avventura con la macchina fotografica la situazione può, in alcuni punti, diventare davvero pericolosa: anche perché si rischia di rimanere bloccati in coda a lungo senza possibilità di ripararsi, magari proprio in un punto umido. Anche quando si tenta di fotografare diventa tutto molto complicato: proibito cambiare obbiettivo e personalmente ho ringraziato la tropicalizzazione della mia Canon EOS R (e la copertura antipioggia dello zaino). Ho scelto di pubblicare anche 3 foto verticali: davvero una rarità.
Si è formato solo 6500 anni fa, ma Kerið è uno dei crateri più spettacolari di tutta l’Islanda. Con i suoi 55 metri di profondità, i suoi 270 metri di lunghezza e i suoi 170 metri di larghezza, è caratterizzato da un’insolita forma ovale.
Dal punto di vista paesaggistico è sicuramente qualcosa di meraviglioso: purtroppo non siamo arrivati nel giorno migliore dell’anno e l’atmosfera uggiosa, le nuvole poco interessanti e la pioggia rada, ma fastidiosa, mi ha impedito di fotografare come avrei voluto e ho dovuto un po’ inventare per trovare qualche scatto almeno decente. Ma qualcosa sono riuscito a salvare.